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Commissione britannica chiede maggiori controlli su YouTube

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I siti web di video-sharing come YouTube devono fare di più per proteggere i propri utenti dal ‘lato oscuro’ di internet, come pornografia, immagini di abusi su minori e bullismo. E’ quanto affermato dalla  commissione Cultura, Media e Sport  britannica. Il comitato parlamentare ritiene che i siti che pubblicano immagini, video e altro materiale immesso dagli utenti, dovrebbero esaminare con più attenzione i contenuti. In assenza di adeguati controlli, i portali potrebbero involontariamente pubblicare pornografia e altri contenuti illegali , hanno spiegato i parlamentari in un rapporto. YouTube ha replicato dicendo che visionare ogni video prima di pubblicarlo è praticamente impossibile, perché sul sito vengono immesse dieci ore di materiale al minuto ogni giorno . La risposta non ha convinto però la Commissione, che sostiene ci siano già dei siti che vagliano tutti i propri contenuti. ” Dichiarare che i volumi di traffico impediscono di verificare i contenuti, chiaramente non è corretto “, si legge nel rapporto. “Fornitori come MySpace non hanno avuto impedimenti nel visionare il materiale immesso sui propri siti. La revisione dei contenuti dovrebbe essere una pratica ordinaria per i portali che ospitano contenuti generati dagli utenti “. La Commissione ha aggiunto che il video di un presunto stupro pubblicato su YouTube e visto 600 volte prima di essere rimosso , è un episodio che dimostra quanto sia necessario un cambiamento. Secondo i parlamentari, i siti di video-sharing dovrebbero assumere personale extra addetto al controllo preliminare dei video e usare migliori filtri automatici. E dovrebbero essere le industrie ad adottare una regolamentazione più rigida, senza il bisogno di introdurre nuove leggi da parte dello Stato. “Internet è una straordinaria forza positiva”, ha detto il presidente della Commissione John Whittingdale. “Tuttavia, c’è un lato oscuro e molti genitori sono giustamente preoccupati per i pericoli in cui potrebbero incorrere i propri ragazzi”.

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