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Confcommercio non vuole il pos obbligatorio

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Con l’uso della moneta elettronica si accresce la propensione ai consumi”, ma “l’imposizione per legge dell’obbligo non è lo strumento migliore, perché a nostro avviso andrebbero risolte le problematiche che oggi impediscono o rallentano l’uso dello strumento: i costi, il noleggio e la manutenzione dell’hardware, e gli oneri bancari collegati alle operazioni”. Lo afferma Lino Stoppani, vicepresidente Confcommercio, durante un’audizione nelle commissioni riunite Finanze e Attività produttive alla Camera, nell’ambito della discussione di tre risoluzioni in materia di revisione della disciplina concernente l’obbligo di accettare pagamenti mediante carte di debito e misure a sostegno del commercio elettronico. Inoltre, aggiunge, “il tema delle frodi è diffuso” e non va sottovalutato il problema della “gestione della carta di credito nei casi di blackout o malfunzionamento, nei giorni di maggior flusso commerciale”. Stoppani precisa che in Italia ci sono più di un milione di Pos, “in Germania 720”. Però “bisogna capire perché il sistema non viene utilizzato come potenzialmente potrebbe”. 

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