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Conferma Cda Telecom in attesa del riassetto

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E durante la bufera, Telecom tiene rotta e timone. Sembra questa la via scelta per il nuovo Cda della compagnia di telecomunicazioni che si riunirà il prossimo 4 aprile per la chiusura del suo mandato. Sarà poi l’assemblea a decidere il 16 aprile i nomi. Nella lista di candidati che sarà sottoposta Olimpia e alle banche non ci sarebbero grandi novità.  L’orientamento di Olimpia, di Mediobanca e Generali, soci del patto di consultazione di Telecom, è di confermare, accanto a Rossi, entrambi gli amministratori delegati, Carlo Buora e Riccardo Ruggiero. Sul fronte del futuro della compagnia continua incessante il lavorio per il riassetto della società, ma i tempi per una proposta a Pirelli per l’acquisto dell’80% di Olimpia si allungano. L’obiettivo, perseguito inizialmente da Intesa Sanpaolo di chiudere entro il 4 aprile e di presentare una lista con un nuovo management, sarebbe tramontato. La ricerca poi di investitori anche industriali per una progetto di lungo termine, condiviso da Mediobanca, non avrebbe finora dato frutti. Nessuna novità da Mediaset. La scorsa settimana il presidente Confalonieri aveva più volte confermato il suo interesse, ma all’orizzonte sembra esserci una presenza marginale in Olimpia. Al di là dei prevedibili veti politici ci sarebbero anche problemi di antitrust, visto il numero di reti televisive in mano a Mediaset e a Telecom. L’ipotesi più probabile per il futuro di Telecom rimane dunque la realizzazione id un sistema basato sulle banche con l’appoggio delle fondazioni. Il presidente Rossi potrebbe rivedere la prossima settimana Alierta di Telefonica ”I colloqui con Telefonica devono essere ripresi presto e il presidente Alierta mi ha assicurato che saranno ripresi fra un paio di settimane”, aveva annunciato Rossi al Telecom Day, il 9 marzo. Il numero uno del gruppo spagnolo aveva già fatto visita al presidente di Telecom a Milano, nell’ambito dei contatti in corso fra le due aziende per ”individuare le aree dove c’è una potenziale collaborazione” e ”per valutare i benefici quantitativi per i due gruppi” con l’obiettivo di stringere alleanze non in esclusiva, in alcuni Paesi, come previsto dal piano industriale.

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