Gli adolescenti italiani e più nello specifico lombardi sono ormai perennemente online , iperconnessi, e le molteplici attività di condivisione, esposizione e confronto su web ne hanno fatto dei narcisisti provetti. E’ questa la conclusione di Family.tag – Technology across generations, ricerca condotta dall’Università Cattolica su un campione di 693 ragazzi tra i 13 e i 23 anni e su oltre 800 genitori. L’uso pedissequo dello smartphone ha diffuso a dismisura l’accesso a internet, che per i più giovani significa soprattutto stazionare sui social networ k quasi senza soluzione di continuità: il 99,1% degli intervistati ha uno o più cellulari in famiglia, che nel 76,3% dei casi sono dotati di connessione web e nel 55% dei casi i giovani navigano da 1 a 3 ore al giorno. Tramite i telefoni si accede spesso a Facebook (l’83% del campione possiede un account), comunicando anche con fratelli, cugini e parenti. La famiglia si riforma online, tra status, chat e fotografie in bacheca. Il rapporto ‘digitale’ con i genitori, tuttavia, resta difficile : solo il 25% dei ragazzi annovera tra gli amici social la mamma o il papà, temendone il controllo. Gli adulti percepiscono Facebook e affini più come pericolo che come risorsa: il 38% teme l’isolamento portato dai nuovi media, mentre il 65% è impaurito dalle possibili informazioni rischiose reperibili online. Pensieri che non sembrano sfiorare i ragazzi, molto impegnati a costruirsi un’identità 2.0 . A delineare il carattere dei nativi digitali è soprattutto la scelta dell’immagine del profilo, dove emerge la voglia di colpire i visitatori e i propri contatti: il 28% sceglie uno scatto artistico, il 23% un’immagine tratta dalla vita quotidiana, mentre solo il 21,5% selezione una foto dov’è ritratto con altre persone. L’ego degli anni Dieci, per i più giovani, sta in un click.
Connessi e narcisi, fenomenologia dei giovani 2.0

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