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Crozza: sotto esame solo perchè quelli di sinistra?

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“Per la Rai potevo essere come il maiale per un macellaio. Un investimento “. Maurizio Crozza commenta così a Il Messaggero la fine per sua volontà della trattativa che lo avrebbe portato a viale Mazzini. Già l’altra sera, a Ballarò , aveva preso di petto la questione calda di queste ore: i super-compensi, le polemiche, gli attacchi, soprattutto da centrodestra e grillini. Crozza, travestito da Renato Brunetta, impegnato in una sequela interminabile di “quanto costa?“. “Quanto costa Bernacca?“. “Ma è morto “. “ E allora Quanto è costato il funerale?…“. Ma, come detto, non è solo tempo di risate per il comico super star di La7 e traino per Ballarò di Rai 3 per cui da anni firma una breve introduzione. “Tra l’altro “, sottolinea preoccupato, “ vedo che nel mirino finiscono solo artisti considerati di sinistra“. Del resto, non si rinuncia facilmente a un contratto da almeno cinque milioni di euro l’anno per una cinquantina di serate show su Rai 1, che offre tra l’altro un’audience almeno quadrupla se non di più rispetto alla tv di Urbano Cairo . E’ stato Crozza a far saltare una trattativa ben avviata a cui viale Mazzini teneva tantissimo. Discorso chiaro, serio più che comico. Con spazio solo per una battuta. Eccola. “Ma siamo sicuri che Brunetta sia un affare per lo Stato? Leggeremo mai da qualche parte che sfuma la trattativa Stato-Brunetta? Chi lo sa?… “.

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