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Da Lampedusa al mondo “La memoria degli oggetti”

Lampedusa, 2023_© Karim El Maktafi_Zona

Lampedusa, 2023_© Karim El Maktafi_Zona

Oggetti, fotografie inedite e testimonianze della prima, grande tragedia del mare degli Anni Zero, avvenuta a Lampedusa il 3 ottobre 2013, arrivano al Memoriale della Shoah di Milano

Da Lampedusa a Milano

Dieci anni dopo la prima, grande tragedia del mare degli Anni Zero viene presentata negli spazi del Memoriale della Shoah di Milano la mostra “La memoria degli oggetti”. Fino al 31 ottobre, nel luogo simbolo della memoria, vengono esposti oggetti e foto dei migranti legati alla prima, grande tragedia del mare degli Anni Zero, avvenuta a Lampedusa il 3 ottobre 2013.

Le foto di Karim El Maktafi

Le foto sono opera del fotografo italo-marocchino Karim El Maktafi: suoi gli scatti che hanno ritratto le persone e immortalato mare e paesaggi di Lampedusa, luogo simbolo di approdo ma anche di tragedie e naufragi, come la cronaca di questi giorni racconta ancora, purtroppo.

Le colpe

Oltre ai volti di soccorritori e sopravvissuti, l’esposizione raccoglie e ripropone anche gli audio dei primi giunti sul luogo della tragedia, il video del barcone inabissato e i servizi tv di Valerio Cataldi, giornalista Rai che a dicembre 2013 rivelò al TG2 il trattamento disumano riservato agli ospiti del centro di prima accoglienza dell’isola teatro della strage.

6_© Karim El Maktafi_Zona_Oggetto appartenuto ai naufraghi

Il disegni di Adal Neguse

Altro protagonista al Memoriale della Shoah è Adal Neguse, rifugiato eritreo,  sopravvissuto al fratello Abraham, vittima del naufragio. Adal con i suoi disegni ha raccontato le atrocità delle torture subite dai giovani del suo Paese che tentano di scappare dal regime: le sue opere sono state acquisite come prova dalle Nazioni Unite nella risoluzione che ha condannato il regime eritreo per crimini contro l’umanità.

La tragedia del 2013

Il 3 ottobre 2013, al largo di Lampedusa persero la vita 368 persone, donne, uomini e bambini che dall’Eritrea cercavano di raggiungere l’Europa. Per la prima volta, quel giorno, i corpi dei naufraghi furono visibili al mondo intero. Un evento che cambiò la percezione dei naufragi e scatenò una reazione emotiva a livello politico, mediatico e sociale. Da quella tragedia, dal 2014 a oggi, si contano oltre 31.000 persone morte nel Mediterraneo con la speranza di raggiungere l’Europa.

di Daniela Faggion

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