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DAL WEB ARRIVA LA NUOVA TV

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La IpTv fa capolino anche in Italia: FastWeb è già presente eTelecom Italia investe 350 mllioni in tre anni. Il futuro è già qui.A qualche giorno dall’apertura della casa più famosa d’Italia arriva la notizia che l’edizione 2006 del Grande Fratello non sarà trasmessa sul satellite ma su digitale terrestre, su telefonino, su web e su IpTv, la tv che viaggia sul protocollo internet e che potrebbe rappresentare il futuro della televisione. Telecom Italia ha lanciato lo scorso dicembre Alice Home Tv, la sua IpTv, con un investimento di circa 350 milioni di euro nel prossimo triennio. L’IpTv ha caratteristiche particolari rispetto alla classica tv. “Prima di tutto consente un rapporto uno a uno con l’utente, cosa che non succede con la tv satellitare o terrestre” spiega Massimo Cortinovis, presidente di SoftPeople Esperia che ha realizzato diversi progetti di IpTv. In particolare due sono le cose che si possono fare con l’IpTv e che mancano alla tv tradizionale: “La possibilità di avere contenuti davvero on demand e personalizzabili e la bidirezionalità della comunicazione – aggiunge Cortinovis -. L’utente può dialogare inviando richieste a chi eroga il contenuto, può interagire e partecipare direttamente e creare parte dei contenuti”. Cosa che non succede nemmeno sulla tv satellitare che necessita comunque di un canale di ritorno, rappresentato da internet o telefono. Quindi in futuro perché avere set top box o parabola e internet quando tutto potrà essere operato da un solo strumento? Esiste ancora una differenza riferita alla qualità che è appannaggio della tv tradizionale, ma “il gap sta scendendo” avverte Cortinovis. SoftPeople Esperia ha lavorato al progetto Florence Tv per la Provincia di Firenze e al Media Center di Rcs che consente di accedere a contenuti on demand fruibili in parte a pagamento e in parte gratuitamente. “Non è esattamente l’IpTv ma comincia ad avere queste caratteristiche. E’ un primo passo”.FastWeb è già presente da tempo sul mercato italiano con una sua tv. Il servizio di Telecom è stato lanciato subito in quattro città (Roma, Milano, Bologna, Palermo) raggiungendo oltre due milioni di famiglie. Da gennaio 2006 il servizio sarà esteso progressivamente ad altre 17 città (Bari, Napoli, Padova, Cagliari, Genova, Firenze, Alessandria, Modena, Venezia, Verona, Torino, Trieste, Catania, Brescia, Biella, Sondrio, Reggio Emilia) e raggiungerà circa quattro milioni di famiglie che a fine 2006 dovrebbero diventare oltre otto milioni distribuite complessivamente in 250 città. La società ha siglato accordi con Paramount Pictures, Warner Bros. e con Rai Cinema.Secondo Screen Digest entro il 2009 circa 8,7 milioni di europei guarderanno la tv su internet, il che rappresenta il 9,4% del mercato attualmente dominato dagli operatori via cavo e satellitari. A trainare il settore saranno le società telefoniche. Per Screen Digest saranno soprattutto Francia, Italia e Spagna ad apprezzare l’IpTv dove conterà per il 20%, il 27% e il 16% dei rispettivi mercati pay-tv nei prossimi quattro anni. “Emergerà più velocemente in Europa e in Asia che negli Stati Uniti” afferma l’autore della ricerca Daniel Schmitt . Da un rapporto di Dittberner Associates emerge che il mercato dell’IpTv dovrebbe arrivare a valere 336 milioni di dollari nel 2013, contro i 30 milioni del 2005. A livello mondiale gli abbonati saranno 53 milioni nella stessa data. Secondo la società di ricerche Point Topic lo spazio di crescita dell’IpTv è elevato: a metà 2005 “nel mondo c’erano 97,1 milioni di linee DSL e l’IpTv aveva una penetrazione di circa l’1,5% – afferma John Bosnell, Senior Analyst di Point Topic – quindi c’è spazio per crescere”.Cortinovis teme che l’Italia rischi di rimanere indietro perché oggi “si direzionano sforzi e risorse per promuovere il digitale terrestre più che la banda larga. In altri paesi la penetrazione della banda larga è superiore e le famiglie sono più pronte”. A guidare il settore dell’IpTv secondo Cortinovis saranno le compagnie telefoniche, in particolare Telecom, e un nome su tutti: Microsoft, che “ha già creato un suo canale, ha la forza economica per stringere accordi con partner che producano contenuti e ha un punto di ingresso nei confronti delle famiglie raggruppando intrattenimento e tv”. La IpTv offre già “la fruizione di contenuti on demand, la personalizzazione dei contenuti, ma anche la possibilità di archiviarli, oltre alla reale interazione”.• Simona Montella

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