Dalla crisi ci salveranno i film a luci rosse. Il decreto anticrisi del governo introduce una pornotassa per i produttori di pellicole hard core. Un provvedimento inutile e ipocrita, secondo i protagonisti del settore. Inutile perché il comparto legale in Italia è in crisi, quindi ha un valore basso, e l’illegale ovviamente le tasse non le paga. Riccardo Schicchi, produttore e talent scout (nella foto Rai con Eva Henger), ricorda che già Daniela Santanché aveva proposto la tassa, poi mai approvata anche per le proteste del settore. E avvisa Berlusconi: “Sta facendo un errore; tassare l’eros fa perdere voti”. Laddove fallisce l’opposizione al governo potrebbe riuscire la libido frustrata dalla superimposta. La tassa addizionale è del 25% e riguarda i film con “sesso vero”. Un botta per il settore, annuncia il porno attore Rocco Siffredi che è sostanzialmente emigrato in Ungheria e giura che ormai l’Italia vale non più del 10% del suo fatturato. Il crollo dei fatturati sarebbe anche colpa dei siti gratuiti come redtube o youporn che arrivano nella case di tutti. Siffredi si unisce ai consigli per il premier: “Berlusconi ci ripensi, la tassa è ingiusta, la sua è una invasione di campo”. E poi aggiunge: “Ma visto che ha buon gusto nella scelta delle ministre, allora gli dico che potrei occuparmi io di Mariastella Gelmini, Mara Carfagna e Vittoria Brambilla”
Decreto anticrisi: supertassa sui film porno

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