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Decreto tv, la paura dei provider web

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Gli addetti del settore internet sono preoccupati per le conseguenze indirette che il nuovo decreto tv (in fase di discussione parlamentare) potrebbe avere sul web. Prima a esprimere le proprie perplessità sul progetto presentato da Paolo Romani (Pdl) è stata Google: “ Siamo un po’ preoccupati – ha detto Marco Pancini, responsabile per le relazioni istituzionali di Google Italia – Il decreto dà ai provider su internet le stesse responsabilità delle emittenti televisive (riguardo lo streaming in diretta, ndr), solo che queste si occupano direttamente dei contenuti, mentre Youtube  si limita a mettere a disposizione le proprie piattaforme agli utenti” . La lunga diatriba tra web e reti tv sulla visione gratuita dei video di programmi caricati online dagli internauti, si risolverebbe con la nuova legge a favore di Mediaset & Co . Proprio la società di Cologno Monzese ha recentemente chiesto un risarcimento di 500 milioni di euro al canale all-video di Google per violazione reiterata del diritto d’autore. Il decreto darebbe all’Autorità garante per le comunicazioni il potere di ordinare a provider quali Tiscali, Vodafone, Telecom e Fastweb i contenuti giudicati non conformi alle norme sul copyright, pena una sanzione massima di 150mila euro per ogni richiamo. Ma i provider, supportati dal Pd, Udc e Idv che hanno criticato fortemente il progetto firmato da Romani, non sembrano intenzionati ad accettare il regolamento governativo: “ E’ come ritenere l’azienda che si occupa della manutenzione delle autostrade responsabile per ciò che fanno gli automobilisti non ha senso ” dicono. Ma il viceministro alle Comunicazioni respinge ogni accusa di non-sense, ribadendo che il suo decreto rispetta a pieno le richieste dell’Unione europea in materia.

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