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Diaspora in action: progetto sociale sulle difficoltà della migrazione

Diaspora in action

Diaspora in action

La campagna di sensibilizzazione del progetto ha raggiunto numerosi giovani e potenziali migranti tramite la diffusione sui social network e sulla rete di video testimonianze dei membri della diaspora senegalese in Europa e l’organizzazione di attività nelle zone rurali del Senegal.

Il progetto 

Ha il fine di contribuire a sensibilizzare i potenziali migranti residenti in Senegal sui rischi e le difficoltà della migrazione irregolare, anche attraverso le voci e il confronto diretto con testimonial della diaspora senegalese in Italia, Belgio e Spagna, questo è lo scopo dell’iniziativa sociale ACRA. L’ONG Milanese insieme alla Onlus belga Eclosio e l’associazione spagnola La Bolina, in collaborazione con il Comune di Milano e la Città di Torino, hanno realizzato il progetto “Diaspora in Action – Mobilized Senegalese diaspora for awareness raising on irregular migration”, co-finanziato dal Fondo Asilo Migrazione e Integrazione (FAMI) dell’Unione Europea.

Per due anni ACRA ha raccontato il fenomeno della migrazione attraverso le voci dei ragazzi che hanno dovuto lasciare il loro paese, spesso inconsapevoli dei viaggi infernali a cui si sarebbero sottoposti o di cosa avrebbero trovato una volta arrivati nel nuova nazione. Racconti speranzosi attraverso la voce dei membri della diaspora che testimoniano come ciascun giovane ha poi trovato la sua direzione e che hanno l’intento di diffondere informazioni veritiere ai potenziali migranti e decostruire gli stereotipi sui paesi di destinazione in Europa. 

La storia di Malik 

Lo vediamo dalla testimonianza di Malik diciottenne, arrivato in Italia a 15 anni convinto che nel nostro paese sarebbe stato tutto semplice  e immediato.  Anche se accolto, si è rivelato per lui tutto molto difficile. Una lotta che comunque ha vinto. Racconta di come anche le famiglie di origine hanno un’enorme aspettativa sulla nuova sistemazione del parente e spesso credono che una volta arrivato possa subito sostenere economicamente la famiglia rimasta in Senegal, ma la strada per l’integrazione e per l’indipendenza economica è ancora molto lunga è ancora molto lunga. 

I giovani (15-35 anni) sono stati i destinatari principali della campagna, insieme alle loro famiglie e alle comunità nelle regioni di Dakar, Fatick, Sédhiou e Kolda, coinvolgendo testimonial della diaspora che vivono in Italia, Belgio e Spagna.

I migranti verso l’Europa e tutti coloro che sono tornati in Africa hanno partecipato alla creazione di circa 60 video testimonianze, di cui 15 sono state prodotte in Italia. Le testimonianze in lingue locali (wolof, mandingue, poular e diola), sottotitolate in francese, sono visibili sulle pagine Facebook del progetto  di ACRA e dei partner.

“Ripartire restando”: la storia di Abdul 

In continuità con questa l’iniziativa, prosegue un altro progetto di ACRA in Senegal, Guinea Bissau e Italia: “Ripartire restando”, co-finanziato dall’AICS (Associazione Italiana Cultura e Sport) che mira a creare e migliorare le opportunità lavorative nel territorio di provenienza dei flussi migratori con particolare attenzione all’occupazione giovanile (18-35 anni) e al reinserimento dei migranti di ritorno.

Molti senegalesi desiderano ritornare a casa, poter costruire nel loro paese di origine, fare il lavoro che hanno imparato in Europa, creare possibilità nella loro terra. Ce lo testimoni aAbdul partito dal Senegal per raggiungere la Libia in realtà, inconsapevole delle atrocità che subiscono in questo paese i migranti, nei campi di raccolta libici. Arrivato in Italia diventa Apicultore e una volta esperto trova il modo di portare attività dell’apiario anche in Senegal, sviluppando li nella sua terrà di origine una nuova attività.

di Sara Giudice

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