Il governo Monti ha creato una cabina di regia per lo sviluppo delle tecnologie digitali in Italia. Un primo passo, incerto, verso la concertazione di una vera agenda digitale. Tanto tuonò, ma alla fine non piovve. L’Italia dovrà aspettare ancora per la costituzione di un vero e proprio programma di sviluppo delle tecnologie digitali. Nei giorni scorsi, il governo ha istituito una cabina di regia che si occuperà di risolvere le problematiche in ambito di banda larga, amministrazione digitale e costruzione delle infrastrutture necessarie a connettere definitivamente il Paese alla rete globale. La mossa dell’esecutivo ha deluso molti esperti di settore, che si aspettavano decisioni di più ampia portata da parte del consiglio dei ministri. Il ministro delle Sviluppo economico e quelli per l’Istruzione e la Pubblica amministrazione si erano più volte espressi a favore della stesura di un’agenda digitale, con percorsi e obiettivi precisi, e date inderogabili per il raggiungimento degli stessi. Ma al momento ogni programma resta in ipotesi e la ‘cabina di regia’ sembra più che altro un’operazione d’immagine. Mancano soldi, una concertazione con i provider privati per la nascita di un fronte comune pro-banda larga e pro-wifi, e forse manca anche il tempo: il governo tecnico sta velocemente mutando in politico e dovrà fare i conti con le scadenze istituzionali. Le elezioni del 2013 si avvicinano in fretta, e l’agenda digitale, al di là delle dichiarazioni, non sembra essere una priorità
Digitale in panne

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