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Digitale terrestre: cosa succederà agli ascolti delle reti tradizionali?

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Il 20 e 21 gennaio si terrà a Roma la IV conferenza nazionale sulla televisione digitale terrestre organizzata da Dgtvi (associazione che vede riunite Rai, Mediaset, TI Media, Dfree e le emittenti locali Frt e Aeranti Corallo) per affrontare il tema della diffusione delle nuove tecnologie. Nel 2010 il 70% della popolazione italiana sarà digitalizzata (in vista dell’all digital europeo previsto per il 2012) e le prime aree interessate saranno la provincia di Trento, il Piemonte occidentale, il Lazio e la Campania. In 104 comuni del Trento e 12 comuni limitrofi, nella notte tra il 15 e il 16 febbraio, Rai Due e Rete 4 trasmetteranno solo in digitale, in Piemonte occidentale ciò accadrà dal 21 aprile in poi per le province di Torino e Cuneo, nel Lazio dal 16 giugno e in Campania dal 15 settembre. Le campagne informative sono già iniziate a Trento ( le persone di 75 anni di età o più hanno un’agevolazione di 50 euro se sono abbonate Rai) e inizieranno a fine gennaio nel Piemonte (con un contributo di 50 euro per le persone con età pari a 65 anni di età o più e reddito inferiore ai 10 mila euro annui). Il mondo della politica effettuerà incentivazioni statali all’acquisto di decoder e Paolo Romani, sottosegretario alle Comunicazioni, ha annunciato che ci sarà un 80% di fondi destinato alle fasce più deboli e un 20% alle attività accessorie come comunicazione e call center. Inoltre dall’aprile 2009 sarà obbligatoria la vendita esclusiva di televisori con sintonizzatore digitale integrato. Stando alle rilevazioni Makno, a fine ottobre 7 milioni e 78 mila famiglie saranno in possesso di almeno un decoder per il digitale terrestre nell’abitazione principale e di oltre 8 milioni di ricevitori (entrambe le stime riportano cifre crescenti rispetto a settembre). In totale dal febbraio 2008 sono stati venduti oltre 10,7 milioni di decoder. Nel frattempo è aumentata l’offerta broadcaster: la Rai ha 13 canali fra digitale satellitare e digitale free. Per quanto riguarda gli ascolti, nel mese di novembre il digitale terrestre ha totalizzato il 7% di audience , con una crescita del 18% rispetto ad ottobre e del 153% rispetto all’anno scorso. Per interpretare meglio questi dati, prendiamo il caso concreto della Sardegna, che è diventata interamente digitale il 31 ottobre, e vediamo cosa è cambiato negli ascolti. Nel periodo 2 novembre 13 dicembre, rispetto allo stesso periodo del 2007, Canale 5 ha raccolto il 23,07% di share (-2,97), Rai Uno il 19,64% (-2,52%), Rai Due il 10,45% (+ 1,88), Rai Tre il 9,01% (-0,68), Italia 1 l’8,42% (-2,41), Rete 4 il 5,92% (-0,49) e La 7 il 2,21% (-0,04), per stime totali del 39,10% in Rai (rispetto al 40,43 del 2007, bisogna tenere anche conto del dato Raidigit che ha registrato un + 3,30%) e del 37,41 in Mediaset (43,28 2007). Gli ascolti Sky sono aumentati arrivando al 3,50% rispetto all’1,92 del 2007, così come quelli Fox (1,11% contro 0,83) e le altre reti terrestri (8,19% contro il 6,75%). Francesco Siliato, docente di sociologia dei processi culturali al Politecnico di Milano, commenta così i dati: “ L’esempio degli altri paesi europei dimostra che la maggiore offerta porta il pubblico a segmentarsi… ”

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