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Disinformazione, la minaccia numero uno: sette italiani su dieci la temono più di terrorismo, economia e malattie infettive

Nel nuovo sondaggio globale del Pew Research Center la disinformazione online emerge come una delle minacce più temute al mondo, e l’Italia si colloca fra i Paesi in cui il tema è stabilmente ai primi posti dell’agenda delle paure collettive.

Il posto dell’Italia nel quadro globale

Nel confronto europeo, l’Italia rientra nel gruppo di Paesi in cui la disinformazione è tra le prime due minacce percepite insieme a Francia, Spagna e Ungheria, mentre in Germania, Paesi Bassi, Polonia, Svezia e Regno Unito le fake news online sono addirittura la minaccia numero uno secondo l’interpretazione dei dati fornita da analisi internazionali del sondaggio. In 24 dei 25 Paesi considerati, la maggioranza degli intervistati ritiene che la diffusione di contenuti falsi su internet sia una minaccia importante.

Chi teme di più le notizie false

Il sondaggio evidenzia che, a livello globale, gli over 50 tendono più dei giovani a considerare la disinformazione una minaccia grave, soprattutto in Paesi come Australia, Canada, Giappone, Polonia, Svezia e Stati Uniti.
Conta anche l’orientamento politico: in nove Paesi le persone che si collocano a sinistra sono più propense di quelle di destra a vedere nella disinformazione un rischio prioritario, con differenze particolarmente ampie in Germania e negli Stati Uniti, e scarti simili tra sostenitori e non sostenitori di partiti populisti di destra in vari contesti europei.

Chi percepisce la disinformazione come un rischio serio tende anche a esprimere maggiore preoccupazione per la qualità della democrazia e a richiedere più garanzie sul funzionamento dei media e sulla trasparenza delle piattaforme digitali, rendendo il tema centrale non solo per il sistema dell’informazione ma per il funzionamento complessivo delle istituzioni democratiche.

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