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Dopo Roma e Milano anche Torino sigla la Urban diabetes declaration

Anche Torino entra nel programma Cities Changing Diabetes, l’iniziativa realizzata in partnership tra University College London (UCL) e il danese Steno Diabetes Center, coordinata in Italia da Health City Institute. Il programma si avvia a coinvolgere oggi 40 metropoli di tutto il mondo. L’obiettivo è evidenziare il rapporto tra urbanizzazione e diabete tipo 2 e promuovere iniziative per salvaguardare la salute dei cittadini per prevenire la malattia. 

Oltre 3 miliardi di persone nel mondo vivono oggi in città metropolitane e megalopoli; una quindicina d’anni fa per la prima volta nella storia dell’umanità la popolazione mondiale residente in aree urbane ha superato la soglia del 50 per cento e questa percentuale è in crescita, come indicano le stime dell’Organizzazione mondiale della sanità. Un filo sottile ma evidente lega il fenomeno dell’inurbamento alla crescita di malattie come il diabete o l’obesità; esiste infatti una suscettibilità genetica a sviluppare la malattia, cui si associano fattori ambientali legati allo stile di vita. 

La principale arma a disposizione per frenare questa avanzata è la prevenzione, attraverso la modifica di quei fattori ambientali, educativi e culturali che la favoriscono. Le città che sottoscrivono l’Urban Diabetes Declaration si impegnano quindi a rispettare 5 principi guida per rispondere alla sfida del diabete urbano: investire nella promozione della salute e del benessere a lungo termine, agire sui determinanti sociali e culturali che favoriscono le opportunità di una vita sana, integrare la salute in tutte le politiche, coinvolgere attivamente le comunità e creare soluzioni di partenariato con altri settori in modo trasversale.

Arman C. Mariani

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