” Per il Casinò di Sanremo il Dopofestival, la trasmissione di commento alla kermesse canora, è indubbiamente un veicolo di forte promozione e di immagine, in una settimana decisiva dal punto di vista mediatico e che vede da decenni la presenza in città dei nostri migliori clienti “. Queste le parole del presidente del Casinò di Sanremo, Donato Di Ponziano, in risposta alle dichiarazioni di Paolo Bonolis , presentatore dell’edizione 2009 e promotore dell’abolizione del Dopofestival. ” Leggo con amarezza le affermazioni relative al Dopofestival di Paolo Bonolis, un vero professionista dell’intrattenimento – ha aggiunto Di Ponziano – ma prima ancora le previsioni dei vertici della Rai di cancellare il Dopofestival 2009. Per questo non appena insediati, l’anno scorso, abbiamo cercato di far tornare nel nostro Teatro dell’Opera la trasmissione. Con la collaborazione di tutti ci siamo riusciti per l’edizione 2008 che, con Elio e le storie tese, ha davvero riscosso lusinghieri risultati di audience e di gradimento di pubblico. Non capisco quindi le motivazioni che hanno indotto a non confermare una scelta positiva. Bisogna riaffermare con forza che il Festival della Canzone è di Sanremo e deve servire alla città, ai suoi operatori e alle sue aziende, prima fra tutte il Casino “. ” Da parte mia – ha concluso il Presidente del Casinò -, p ur rispettando le analisi e i punti di vista anche molto qualificati, auspico un ripensamento dei vertici Rai sulla trasmissione, felice di collaborare come l’anno passato alla realizzazione di un altro grande Dopofestival “. Bonolis ha parlato della nuova edizione della gara canora sanremese, in occasione della sua presenza al Festival Internazionale del film di Roma , in qualità di padrino dell’evento in memoria di Alberto Sordi. ” Perché sono di Roma e noi romani sappiamo apprezzare più degli altri l’Albertone, imbevuto di quel puro cinismo, che ha declinato tutti gli aspetti del romano-italiano “, ha spiegato il conduttore. ” Sono cresciuto con Sordi – ha continuato Bonolis – che fa parte della mia esperienza umana. Parlo di lui con non maggiore conoscenza e non maggiore affetto di tanti altri suoi fan. Io l’ho incontrato tre volte nella vita. Di lui ricordo battute terribili: una volta in una trasmissione, ‘Chi ha incastrato Peter Pan’, una bambina gli chiese: ‘Perché non si è sposato’ e lui: ‘Ma che te frega?’ Un’altra volta Bongiorno lo rimproverò che, al contrario suo, non faceva sport e jogging. Lui rispose: ‘La vecchiaia è una brutta cosa… C’è a chi prende alle gambe, come me e a chi prende alla testa, come te’ “. Dei suoi progetti di svecchiamento del Festival, ha detto : ” Il festival è un programma che racconta una parte della nostra cultura leggera, la cultura del disimpegno, la cultura canora. Non sarebbe vecchio se si declinasse in funzione della contemporaneità in cui si esprime. Mi piace più investire sul futuro, che adagiarmi sul passato. Anche se la Rai ha firmato la convenzione con il Comune, ancora non ha deciso se affidare a me la conduzione e la direzione artistica del festival: manca ancora l’ufficialità. Se sarà deciso che sarò io a condurre il festival, proporrò di abolire il Dopofestival e utilizzerei quei soldi per gli ospiti ” .
Dopofestival? Bonolis è per l’abolizione, il Casinò di Sanremo si oppone

Abstract futuristic world & technology business background and space for text, vector illustration