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Droni occhi volanti dei giornalisti

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A Roma i primi voli di due droni autorizzati dall’Ente nazionale per l’aviazione civile. L’evento in occasione della Roma drone conference. “Il drone – ha spiegato Luciano Castro, presidente di Roma drone conference – offre al giornalista un nuovo punto di vista , non solo un’angolazione diversa ma permette di raggiungere luoghi impossibili o pericolosi, e il tutto con costi bassissimi”. Questi apparecchi a pilotaggio remoto entrano ora con la regolamentazione in una nuova fase di sviluppo e applicazione. La diffusione ha portato a un abbattimento dei costi, e i materiali leggeri combinati con batterie più capaci hanno fatto il resto: ora un drone è alla portata di tutti. Ma perché i giornalisti li dovrebbero usare? Droni hanno  sorvolato la Concordia e si sono spinti sopra le linee di guerra in Siria . Un apparecchio di questo tipo può andare ovunque e fare riprese che potrebbero però violare gravemente la privacy o il rispetto delle persone. Da qui la necessità di regolamenti chiari sia legislativi sia etici. Da pochi mesi in Italia c’è una normativa che distingue gli strumenti di aeromodellismo da quelli per uso professionale. “Gran parte dei droni che abbiamo visto finora sorvolare le città era di fatto illegale” ha spiegato Castro. “Roma è una No Fly Zone e quelli di oggi sono i primi due voli autorizzati sulla capitale e dimostrano come sia possibile utilizzarli anche in aree critiche nel pieno rispetto delle norme”.

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