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Droni per salvare i piccoli di capriolo dalle falciatrici

La polizia provinciale di Belluno, nel Nord Italia, usa termocamere montate su droni per individuare i cuccioli nascosti nei prati

Nella provincia di Belluno stanno testando una tecnologia innovativa per prevenire la morte dei piccoli di capriolo durante la stagione di taglio del fieno. Il progetto combina termocamere e sorveglianza con droni per individuare i giovani animali nascosti nell’erba alta prima che inizino le operazioni di sfalcio.

La polizia provinciale conduce voli sperimentali sui prati della Valbelluna da due stagioni. I droni trasportano termocamere che identificano i “corpi caldi” dei cuccioli di capriolo e di altre specie come le lepri. Una volta individuati, le squadre marcano le posizioni degli animali con paline e nastri ad alta visibilità per allertare gli agricoltori durante le operazioni di taglio. Il territorio è diventato un campo di prova per tecniche innovative di salvataggio animali.

I giovani caprioli rimangono immobili nell’erba alta come strategia antipredatoria. Le madri tornano regolarmente per l’allattamento mentre i piccoli aspettano nascosti. Questo comportamento naturale li rende vulnerabili ai macchinari agricoli. Le squadre di rilevamento a volte spostano gli animali in aree più sicure vicino ai margini del bosco prima dell’inizio dello sfalcio.

La tecnologia di imaging termico si dimostra efficace nell’identificare la fauna prima dell’inizio dei lavori agricoli. Gli agricoltori ricevono dati precisi sulla posizione per evitare di colpire gli animali durante le operazioni sul campo. Il sistema riduce i tassi di mortalità mantenendo programmi agricoli efficienti.

Il progetto affronta un problema diffuso nelle regioni agricole europee. Le popolazioni di capriolo sono cresciute negli ultimi decenni. Lo sfalcio primaverile e dell’inizio estate coincide con la stagione riproduttiva. I metodi agricoli tradizionali spesso causano morti accidentali di animali.

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