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E-LEZIONI: USA 2008, Barack e le cyber-verità

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Barack Obama punta a diventare il primo presidente degli Stati Uniti di origine afroamericana. E’ giovane, brillante e conosce alla perfezione internet. Tanto da costruirci una notorietà invidiabile dai sui rivali alle primarie del partito democratico. Ma anche lui commette errori e orrori . Obama vuole coinvolgere le generazioni più giovani per avere i voti di un elettorato solitamente distratto, ma che può coinvolgere nel suo progetto radunandolo prima su internet, poi nelle piazze e infine al seggio . Ben 140mila utenti di MySpace seguono la sua cavalcata grazie alla pagina web di un fan della prima ora : Joe Anthony. Tre anni fa aveva dato vita sul social network a una comunità virtuale dedicata al senatore dell’Illinois. Il tutto senza ricevere compensi e in piena autonomia. Lo staff di Obama ha sempre collaborato in questi mesi senza mettere paletti ad Anthony, ma entrando nella fase calda della campagna elettorale voleva controllare personalmente la pagina web. Il povero volontario ha chiesto 39mila dollari per quanto fatto fino a quel punto ed è allora scattato il sequestro dello spazio web con inevitabile scambio di accuse. La morale è: “non voterò più per Barack Obama” . Lo ha fatto sapere Joe Anthony. Internet o no, la morale non cambia e i politici continuano a fare quello che vogliono quando si tratta di fare “sul serio”. Quasi come se il web fosse solo un’esca per attirare la gente.

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