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E-Polis risorge e la Fnsi accusa l’editore di comportamenti anti- sindacale

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Il quotidiano riprende le pubblicazioni dopo quasi di mesi di interruzione. Le quindici testate fondate da Nicola Grauso sono passate sotto il controllo dell’Abm Merchant di Alberto Rigotti. Oggi è prevista la firma dal notaio per il perfezionamento degli accordi sulle modifiche societari, mentre un’assemblea degli azionisti dovrà esprimersi sull’ipotesi di ricapitalizzazione del gruppo. Il sindacato dei giornalisti non ha però apprezzato le modalità di ripresa delle pubblicazioni e anzi spiega che il ritorno in edicola “non è un valore in sé. Troppe le ombre le illegittimità che si porta dietro”. Questa ripresa avviene “al di fuori degli accordi stipulati al Ministero del Lavoro al momento della concessione della cassa integrazione. La Federazione nazionale della Stampa e le associazioni regionali di stampa hanno denunciano violazioni di contratto e di legge che non sono state superate e che da oggi sono sottoposte anche all’attenzione della magistratura”. Fra le colpe dell’editore: riduzione dell’organico (30 giornalisti non sono stati richiamati dalla Cig), cancellate le redazioni (tranne quella centrale di Cagliari), non sono stati forniti adeguati strumenti di lavoro. Inoltre, “nessuna garanzia professionale è stata concordata con la redazione, l’assetto proprietario non è ancora chiaro e non sono stati pagati gli stipendi arretrati ai redattori, né i contributi previdenziali di molti mesi, né i compensi ai 200 collaboratori, per i quali si apre ora una vertenza nella vertenza”. La Fnsi sottolinea: “la vertenza E Polis non si conclude certo con una ripresa delle pubblicazioni, che non significa di per sé, in queste condizioni, più pluralismo. Il sindacato dei giornalisti resta deciso a difendere i diritti dei lavoratori garantiti dalle leggi e dal contratto nazionale di lavoro”.

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