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E.R. e la riforma sanitaria che l’America vedrà…

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LA TV DA I NUMERI Di Giorgio Bellocci Bene ha fatto il Corriere della sera, lo scorso 7 giugno, a corredare l’articolo di Massimo Gaggi sulle prospettive della riforma della sanità americana con le foto di telefilm come “E.R-Medici in prima linea”, “Dr.House” e “Grey’s Anatomy”. Il pezzo di Gaggi era focalizzato sull’imminente avvio al Congresso statunitense del dibattito sui cambiamenti del sistema sanitario, sulla base del disegno realizzato dal senatore Ted Kennedy. Il sogno di Obama è quello di consegnare agli americani entro la fine dell’anno una riforma che ribalti il sistema di assistenza che oggi è terribilmente penalizzante per le fasce meno abbienti. E’ una vecchia ferita questa del health care americano in mano alle lobby delle assicurazioni. E’ storia recente il fallito tentativo di Hillary Clinton, la quale durante la presidenza di suo marito guidò una task force che aveva come obiettivo quello di rendere più accessibile il sistema sanitario. Con l’avvento di George Bush, per riassumere, le cose peggiorarono, e certo negli otto anni di controversa guida repubblicana non sarebbe stata ipotizzabile una concreta riapertura della pratica… Gratificati per altro da un successo di dimensioni mondiali, sono stati proprio i telefilm a sfondo ospedaliero nati nel periodo che abbraccia l’inizio degli anni 90 e le fasi della presidenza Bush a sollevare salturiamente il tema dell’ingiustizia dell’assistenza in stile “social insurance” (la carta assicurativa che viene chiesta a chi si presenta negli ospedali americani). E’ giusto ricordare che la serie che con maggiore convinzione ha messo al centro del racconto la tematica è stata quella che ha ottenuto un successo meno eclatante rispetto alle tre citate dal Corriere della sera: “Chicago Hope”, vista sulle reti Mediaset con programmazione schizofrenica, dove è apparso Ted Kennedy nel ruolo di se stesso e già alle prese con la bozza della riforma di cui oggi si parla. Ma nei giorni in cui si celebra la sua definitiva conclusione, dopo quindici stagioni quasi sempre al top qualitativo come produzione, non si può non rendere il giusto omaggio a “E.R” Chiusi i battenti negli Stati Uniti, il telefilm ha fissato per il 19 giugno l’epilogo della sua avventura su Raidue. Gli ultimi episodi hanno visto il ritorno delle vecchie star, incluso George Clooney e, in linea con il mood sempre poco incline all’ottimismo, il dottor Carter (Noah Wyle) ha rischiato di morire proprio in quelle sale operatorie che lo avevano visto protagonista con il camice. Per fortuna l’ha sfangata… Sarebbe stato beffardo il contrario ora che c’è Obama alla guida dell’America!

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