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eG8, Zuckerberg e la condivisione via web

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Il palcoscenico dell’eG8 di Parigi, dopo Google, ha ospitato Facebook. Mark Zuckerberg ha parlato della sua visione di internet e del ruolo centrale della condivisione dei contenuti nel presente e nel futuro del web. “ I l grande pregio di internet è che dà voce a tutti. Facebook assolve alla voglia che tutti abbiamo di condividere la nostra vita con amici e famigliari. E’ questa miscela che attrae la gente su Facebook ”, dice il giovane miliardario statunitense, secondo cui il social network è un mezzo ormai primario per la comunicazione, a dispetto delle problematiche legate alla privacy: “E’ la gente che decide quanto vuole rivelare di sé. Ognuno si dà i suoi limiti, che peraltro negli ultimi vent’anni sono molto cambiati”. Insomma, se ‘condividere’ è il verbo chiave per la rete, ora e nel futuro prossimo, non si può che pagare lo scotto di una sovraesposizione di sé , dei propri dati, sempre meno sotto controllo e sempre più a disposizione di altri (pubblicitari, aziende terze, pirati informatici, conoscenti…): “ C’è un’infinità di prodotti che possono essere ripensati in una chiave, appunto, di condivisione. Penso ai giochi, e c’è chi ha già cominciato, ma anche alla musica, al cinema, ai libri […] – ha ribadito Zuckerberg -. L e persone mi dicono che è grandioso che Facebook abbia giocato un ruolo chiave nelle rivolte arabe, ma anche che questa cosa le spaventa, perché permette di raccogliere così tante informazioni su ciascuno di noi. Ma è difficile avere una cosa senza l’altra…non si può isolare ciò che ci piace di internet e controllare quel che non ci piace” Già il controllo . Quello che chiedono i governi e i grandi produttori di contenuti, per scopi diversi ma convergenti. Ma controllo è una parola troppo dissonante se posta accanto a condivisione.

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