Il mondo, ancora una volta, si ferma di fronte ai drammi egiziani. Questa volta, però, a occupare le prime pagine dei giornali è la surreale vicenda di Port Said, dove al termine di una partita di calcio, mercoledì 1 febbraio, gli scontri tra tifosi hanno lasciato sul terreno di gioco 74 cadaveri. “Gli scontri a una partita di calcio fanno decine di morti”, riporta diligentemente The Washington Post , imitato dal francese Sports che parla di “Scontri drammatici in Egitto” Una vicenda che pare essere strettamente correlata alla tensioni che attanagliano il paese dalla caduta del dittatore Mubarak, avvenuta quasi un anno fa: “La tragedia minaccia la transizione politica”, scrive El Mundo , facendo notare come l’Egitto sia di fatto sempre sull’orlo di una guerra civile. E se per Marca le violenze di mercoledì “fanno male al calcio”, Associated Press spiega che “la borsa egiziana crolla dopo le rivolte si Port Said”, a dimostrazione della fragilità della situazione socio-economica locale. Secondo alcuni testimoni ascoltati da Cnn , “la polizia ha assistito immobile al massacro”, facendo sorgere dubbi sulla premeditazione degli scontri, che assumerebbero così un significato sempre più politico. L’Egitto, insomma, è ben lontano da una pacificazione democratica.
Egitto, gli scontri a una partita di calcio fanno decine di morti (The Washington Post)

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