Salto in avanti per le spese di Facebook nell’attività di sensibilizzazione verso la politica negli Stati Uniti : da aprile a giugno ha versato 960mila dollari , 310mila in più rispetto al trimestre precedente. Anche altre aziende del settore high tech hanno a umentato il loro budget destinato all’attività di lobby a Washington. In direzione della Casa Bianca guardano anche altri big di internet e delle tecnologie. Il fattore comune è nella richiesta di facilitazioni per l’arrivo di cervelli dall’estero che siano in grado di alimentare la macchina dell’innovazione. A investire 3,9 milioni di dollari nel secondo trimestre dell’anno è stata Google , in diminuzione rispetto ai cinque milioni di dollari dei tre mesi precedenti: i temi di confronto sono sicurezza, privacy, libertà di espressione. Nelle telecomunicazioni punta su banda larga e uso delle frequenze. E discute dei veicoli con tecnologie per la guida autonoma. Da aprile a giugno, invece, Microsoft ha versato due milioni di dollari, con un aumento di 210mila dollari se paragonato al trimestre antecedente. Apple , invece, ha speso 470mila dollari, 30mila in meno da inizio anno: a privacy e competitività affianca le discussioni sull’editoria digitale. Un capitolo riguarda le tecnologie verdi, ad esempio per i rifiuti elettronici e la sostenibilità della filiera di produzione.
Elezioni, i social guardano a Washington

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