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Elezioni, lo spauracchio per i talk Rai

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Si avvicina una nuova tornata elettorale (le amministrative del 15 e 16 maggio) e tornano le restrizioni per i programmi d’informazione Rai. Pdl e Lega chiedono espressamente il rispetto letterale della par condicio anche per i programmi di approfondimento delle reti pubbliche, estendendo così le regole delle tribune elettorali a trasmissioni quali Porta a Porta, Qui Radio Londra, Annozero, Ballarò, Report. Gli esponenti della maggioranza hanno presentato tre emendamenti in vista delle elezioni, con l’intento di allargare i territori televisivi dominati dalla par condicio: “I tre emendamenti depositati sono l’applicazione della legge sulla par condicio nello spirito di dare l’accesso a tutte le forze politiche che concorrono alle prossime elezioni, forze politiche che abbiano una dimensione consistente e come previsto dalla legge” , ha detto Davide Caparini , capogruppo della Lega Nord in commissione di Vigilanza Rai. Di opinione opposta il segretario del Pd, Pierluigi Bersani : “ Stiamo parlando di un black out dei talk show, altro che par condicio. È inaccettabile e noi saremo totalmente in disaccordo”. L’applicazione degli emendamenti renderebbe di fatto impossibile il normale svolgimento dei programmi che toccano, anche solo tangenzialmente, argomenti di taglio politico. I palinsesti Rai ne uscirebbero stravolti o mutilati, intere trasmissioni dovrebbero rivedere completamente il loro modus operandi o, semplicemente, chiudere i battenti in anticipo rispetto all’estate. “ Di nuovo? Errare è umano, perseverare è diabolico… Dopo l’esperienza dello scorso anno, quando un regolamento ingestibile portò alla chiusura dei talk show, il Tar ha stabilito che i programmi di informazione non possono essere equiparati alle tribune elettorali ”, ha detto senza mezze misure Giovanni Floris , conduttore di Ballarò . Michele Santoro ricorda invece l’esperienza di dodici mesi fa con Rai per una notte e si dice pronto a protestare di nuovo contro il bavaglio all’informazione: “ Noi reagiremo in tutti i modi ma chi oggi fa finta di non vedere non può non essere ritenuto complice” . Contro la chiusura dei talk anche Bruno Vespa : “ Spero vivissimamente che venga evitato il blocco ai talk show deciso l’anno scorso nella convinzione che si possano trovare formule per obbligare tutti noi a condurre dibattiti realmente equilibrati” Tutti i principali esponenti dei giornalisti Rai sono a grandi linee d’accordo sulla brutalità della proposta di maggioranza, pur con sfumature e orientamenti differenti. C’è davvero qualcosa che non va, ai piani alti di viale Mazzini.

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