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Esame di Stato per giornalisti sul computer

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La Commissione Cultura della Camera, presieduta da Pietro Folena, ha approvato, la proposta di legge di Pino Pisicchio, presidente della Commissione Giustizia, che abolisce l’uso della macchina da scrivere nell’esame di stato e introduce l’uso del computer. La norma, ha spiegato Pisicchio, “pone fine ad un surreale anacronismo che obbligava i candidati giornalisti ad affannose ricerche di pezzi d’antiquariato mal-funzionanti: le gloriose macchine da scrivere portatili”. “Tutti i professionisti che hanno superato l’esame nell’ultimo quindicennio”, ha proseguito Pisicchio, “sanno bene quale complicazione ha rappresentato il reperimento della macchina da scrivere, dimessa dalle redazioni e sostituita dalla tastiera e dal video del computer. Ma la legge del ’63 impediva l’uso di strumenti diversi della ‘lettera 22’ e similari. Per cui ad ogni prova d’esame si metteva in moto la ricerca affannosa dell’antico arnese”.  “Al di là della considerazione positiva sulla celerità con cui la Camera ha saputo approvare il provvedimento ( e sperando in una analoga celerità da parte dell’altro ramo)”, ha concluso Pisicchio, “resta la considerazione amara sull’eccesso di giuridificazione che ancora soffoca il nostro ordinamento: è piuttosto singolare che, anche per poter usare la versione moderna della macchina da scrivere, vale a dire la tastiera di un computer con memoria preventivamente disattivata, si debba approvare una nuova legge”

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