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Facebook e lo status falso che protegge la privacy

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L’ultimo tormentone su Facebook è un messaggio di status , di quelli che chiunque può semplicemente pubblicare nella proprio bacheca o diario. Partito dagli Stati Uniti e giunto da poco anche in Italia, lo status virale parla di protezione della privacy, cita una legge statunitense e non è altro che la traduzione italiana di una bufala. “Io, Tal dei Tali, dichiaro quanto segue: Qualsiasi persona o ente o agente o agenzia di qualsiasi governo, struttura governativa o privata, utilizzando o il monitoraggio di questo sito o qualsiasi dei suoi siti associati… ”. La legge citata esiste, ma ovviamente non può essere applicata in Italia. Salvo precedenti accordi, la proprietà intellettuale di una immagine o di un testo nasce con la creazione del prodotto stesso.   Nel nostro Paese è la Siae a garantire la tutela del diritto di copia, che è, come ogni altro diritto di proprietà, cedibile: chiunque pubblichi testi, immagini o altri contenuti su Facebook, ne cede il diritto di copia al social network, come da contratto.  Una notizia falsa, che ha fatto scatenare già milioni di utenti, convinti che con un semplice post in bacheca si possano proteggere i propri segreti.

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