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FICTION: ERRORI E AZZARDI DELLA RAI

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Nella gara tra Rai e Mediaset per gli ascolti i generi predominanti sono ormai diventati il reality show e la fiction di produzione italiana. Per quanto concerne quest’ultima sembra che la Rai faccia di tutto per “farsi del male”. Ci è riuscita con “La buona battaglia”, film tv trasmesso da Raiuno il 23 e 24 aprile e dedicato all’eroica figura di Don Pietro Pappagallo, vittima della violenza nazista alle Fosse Ardeatine (nel suo ruolo un ispirato Flavio Insinna). Il 23 aprile su Canale 5 è infatti andata in onda anche la quarta puntata della saga familiare “Questa è la mia terra”. Ambientata ai tempi del fascismo nell’Agro Pontino bonificato da Mussolini, la fiction di Mediaset vanta un buon cast ma è connotata da una sceneggiatura un po’ in odore di telenovelas. Quando ha avuto luogo lo scontro diretto “Questa è la mia terra” poteva contare su un nucleo d’ascolto già consolidato, ed era dunque facile prevedere che tra due proposte rivolte al medesimo target si sarebbe affermata quella con un percorso di fidelizzazione in corso: “Questa è la mia terra” non ha così perso spettatori rispetto alle prime tre puntate e ha totalizzato il 23,7% di share contro il 17,4% del film di Raiuno. Le strategie di palinsesto dei dirigenti Rai hanno in definitiva penalizzato un prodotto importante, scelto non a caso per celebrare la festa della Liberazione. Domenica 30 a sostenere la sfida è stata chiamata Sabrina Ferilli, protagonista del film tv “La provinciale” ispirato all’omonimo romanzo di Alberto Moravia. Forte della presenza dell’attrice questa volta Raiuno si è imposta ottenendo il 24% di share e costringendo Canale 5 alla perdita di tre punti rispetto alle precedenti domeniche. Fermo restando la vittoria nello specifico, rimane però la sensazione che il film, contro un prodotto tutto sommato modesto, avrebbe potuto ottenere un risultato più alto se supportato da una promozione meno frettolosa. Nel corso della conferenza stampa di presentazione de “La provinciale” Sabrina Ferilli ha parlato di “improvviso anticipo di una messa in onda prevista per l’autunno 2006” e di “clima Rai da Camel Trophy”. Consigliamo ai responsabili di fare tesoro di questa onesta critica da parte di un’attrice che fino a oggi ha prediletto le produzioni targate Rai, ma che rimane una professionista libera di muoversi verso altri lidi.sfaccettature.

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