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Fiorello sprecato nella tv che anestetizza

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di Giorgio Bellocci Ho tirato un sospiro di sollievo quando ho letto che su Twitter Sabina Guzzanti aveva definito “noioso” lo show di Fiorello! Nel corso della prima puntata de Il più grande spettacolo dopo il weekend (Raiuno, lunedì, ore 21.20) ho avuto la stessa sensazione.   Ho però pensato che si corre il rischio di essere considerati snob a esprimere l’ardito parere in mezzo al tripudio di fanfare che echeggia sui media, nei bar, negli uffici, sugli autobus, nelle scuole… Piccola “vigliaccheria” a parte, in realtà credo che sia difficile criticare un personaggio come Fiorello. Si pensa che magari è stata la prima impressione, che comunque la seconda puntata verrà liberata da lungaggini o da discutibili passaggi come il coinvolgimento dei vertici Rai inquadrati ad ogni piè sospinto e “messi in mezzo” da Fiorello (e parliamo del peggiore management della storia della tv italiana)…   Poi però arriva il secondo appuntamento e la sensazione rimane quella. Uno spettacolo spudoratamente sfarzoso per far dimenticare alla gente le problematiche della situazione socio-economica. Senza scomodare Popper a sproposito, però ogni tanto si può ricordare che la televisione usata come oppio è pericolosa. Da Fiorello poi si può pretendere una “grandezza” che non sia di nicchia, ma neanche così sfacciatamente nazional-popolare.   Avrebbe carisma e esperienza per provare a scuotere l’apatia del pubblico di Raiuno con uno spettacolo asciutto e privo di fronzoli. E se per Raiuno non va bene c’è sempre Raitre, o La7.  Dove Crozza, con budget minore, ha giganteggiato con il suo Italialand .

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