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Funari nella giungla, Leosini con “mestiere”

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Auditel – I numeri della tv di Giorgio Bellocci Dunque Funari-Kurtz prosegue con affanno la fuga nella giungla della televisione generalista… Cambiano gli autori (via Cugia dentro Soleri), viene modificato il titolo (da “Apocalypse Show” a “Vietato Funari”), ma il mitico Gianfranco continua a sentire sul collo il fiato dell’auditel, dei dirigenti di una Rai che altro che giungla, e di gran parte della stampa. A proposito: negli articoli è stata data troppa enfasi al distacco in termini di ascolti tra il programma di Funari e “La corrida” (anche sabato 12 maggio i dati hanno registrato il 13% di share contro il 33% del varietà di Gerry Scotti). Vale a dire tra due proposte assai diverse. Per quanto caotico possa essere, lo show di Funari è un esempio di televisione coraggiosa. Bisognerebbe avere più rispetto, invece ci capita di leggere il dozzinale e demagogico commento di Gerry Scotti: “la gente preferisce le trombette ai tromboni”. Lasciamo a Scotti il gusto di maramaldeggiare con le trombette de “La corrida”, programma che all’epoca di Corrado ha lasciato un segno indelebile nell’immaginario, ma che oggi rappresenta un esempio di scarsa creatività e di televisione fatta con il pilota automatico. Evviva invece l’eleganza di Franca Leosini, tornata su Raitre con la nuova serie di “Ombre sul giallo” (sabato, ore 23.45). Il rotocalco è dedicato ai casi “noir” dove persiste il dubbio sulla sentenza o a quelli rimasti impuniti (come il delitto dell’Olgiata, cui la Leosini ha dedicato due puntate). “Ombre sul Giallo” è un programma di inchiesta che per la  ricostruzione della vicenda punta su brevi fiction, avvalendosi in generale di materiale allegato agli atti processuali. Con “Storie maledette”, un cult per gli appassionati del genere, la giornalista offriva alla platea televisiva un vero e proprio “viaggio agli inferi”, metafora delle visite che lei effettuava nelle carceri per intervistare detenuti legati a eclatanti casi di cronaca nera. In “Ombre sul giallo” c’è meno sensazionalismo, anche se la conduttrice ama uno stile enfatico, quasi teatrale. Ma la Leosini è preparatissima riguardo a quanto tratta; una signora professionista in grado di  mantenere alta la tensione narrativa. La collocazione in palinsesto si è rivelata azzeccata dal momento che la media d’ascolto è di 1.100.000 spettatori, con il 12% di share. Non male per Raitre.

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