di Giorgio Bellocci Le certezze espresse dalla prima puntata si sono perse e la nuova edizione del Grande Fratello continua a non raccogliere i risultati auspicati in termini di ascolto. Attesi soprattutto da Pubblitalia, ovviamente. Lunedì la terza puntata del reality show è stata seguita da poco meno di 4 milioni di spettatori con uno share del 17.12%. Non proprio una Waterloo, ma storicamente si tratta del peggior risultato contando tutte le stagioni. La media di 9 milioni di fans degli esordi è fisiologicamente irraggiungibile, ma la prima puntata di questa edizione aveva raggiunto quota 5 milioni. Passato l’effetto sorpresa, con le novità interattive e il passaggio sui social network, ci si è messa pure una controprogrammazione Rai veramente super, oltre ogni ottimistica previsione, specie per quanto riguarda Rai 1: la terza e penultima puntata della fiction Fuoriclasse 2 , interpretata da Luciana Littizzetto, per l’auditel ha infatti toccato punte di 6 milioni di telespettatori. Nel racconto la Littizzetto interpreta una professoressa di un liceo di Torino alle prese con problematiche personali e con studenti più o meno turbati, maturi, immaturi, vittime di infelici situazioni familiari, ecc. Come nel più classico cliché del genere narrativo a sfondo scolastico. Per sceneggiatura e produzione siamo realmente al minimo sindacale (la media delle serie targate Rai per intenderci, tranne rare eccezioni). Qualche momento di humour c’è, grazie soprattutto alla protagonista coadiuvata in quei pochi felici istanti da due big come Giulio Scarpati e Neri Marcorè. Ma per il resto si naviga intorno all’inverosimile e a un buonismo che in alcuni casi tocca livelli surreali. E così idealmente nasce un confronto parallelo tra i ragazzi del GF e gli studenti di Lucianina nostra: i primi, nonostante le promesse degli autori andassero in una direzione opposta, sono sempre alle prese con smanie e ormoni in fiamme (le ragazze che si vantano di avere fatto sesso con i calciatori, la tipa che si dice sicura dell’indole fedifraga di Totti); o con gaffe, sulle quali poi la cosiddetta rete campa per giorni in modo strumentale (il concorrente che si lascia scappare un poco elegante “mongolo” come aggettivo per descrivere un inquilino in ambasce). I giovani descritti da Fuoriclasse 2 sono coperti dall’alibi delle comuni disastrose situazioni familiari; devono dunque fare la cosa politically correct, se no la punizione arriva inesorabile. Infatti la fiction miscela furbescamente temi come il sesso precoce, il bullismo, la tolleranza (o intolleranza) religiosa, l’abuso di alcol e stupefacenti, e così via. Come detto la trattazione è superficiale, ma non sarebbe neppure troppo logico aspettarsi mirabilie dalle produzioni della Rai destinate alla televisione e in particolare al pubblico altamente generalista del primo canale. Una curiosità: la Littizzetto, considerata piuttosto trasgressiva nell’immaginario collettivo, si è ritrovata a interpretare una donna ultraquarantenne che scopre di essere rimasta incinta dal suo nuovo compagno (un figlio è nato dal precedente matrimonio). La prima decisione è quella di abortire, pensando anche alla carriera; in un secondo momento cambia idea e sceglie di portare avanti la gravidanza. Fiducia nel job act di Renzi? Soluzione democristiana per il pubblico di Rai 1? Forse la vera trasgressione risiede nella normalità…
Gf e fiction Rai: giovani contro

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