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Giannino: meglio Daria che una gogna ingiusta

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di Giorgio Bellocci Non gli hanno messo tra le mani un cagnolino, come accaduto con Mario Monti qualche settimana fa, ma si può comunque affermare che il confronto con Oscar Giannino a Le invasioni barbariche si è svolto in un clima sereno. A dispetto del clamoroso e ormai arcinoto caso scoppiato in questi giorni relativo ai titoli di studio mai avuti dal fondatore del movimento Fermare il declino. Bravissima Daria Bignardi, come di consueto, a creare un’atmosfera rilassata senza rinunciare a domande scomode e dirette. Ogni spettatore può essersi fatto un’idea delle spiegazioni fornite nell’occasione dal giornalista, e del suo atto di responsabilità “in un paese dove non si dimette nessuno” (giusto per citare una frase fatta, ma effettivamente aderente alla realtà). Quello che è certo è che ancora una volta una vicenda strettamente privata è finita in uno schizofrenico frullatore, trasversale a vari media: su internet le tracce della bugia di Giannino, nella popolare  La Zanzara di Radio 24 le repliche dell’audio con il passaggio sul master in realtà mai frequentato, in televisione il diluvio di pareri (tanti e troppi) e poi l’epilogo finale a Le invasioni barbariche . Il passo indietro, gesto d’onore ma non dovuto, è stato deciso in piena autonomia sia pure con qualche moto di malcelato fastidio verso il moralizzatore Luigi Zingales, artefice del putiferio scoppiato. Con la stessa autodeterminazione Giannino qualche anno fa decise di integrare la sua brillante carriera di penna super esperta di economia con apparizioni in video e in radio. Da semplice e preparato ospite, fino alla conduzione del poco memorabile Batti e ribatti su Rai 1 e a quella decisamente più interessante e recente di Nove in punto su Radio 24 (dove oggi, ironia del destino, viene attaccato a più riprese).  Personalmente trovo che Giannino abbia tante idee da mettere al servizio di una nuova politica. Farsi tentare da una eccessiva esposizione mediatica è invece pericoloso per una personalità complessa come la sua. Così, mentre in queste ore viene da lui metabolizzata la lezione su “pubblico e privato”, mi piace pensare che Giannino si rilassi rivedendo la sua esilarante e non banale imitazione proposta a  Quelli che il calcio da Ubaldo Pantani…

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