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GIOVANI ATTRICI ASTENERSI DA PASSAGGI TV

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La domanda è: c’era bisogno di una fiction italiana su Dalida? Massimo rispetto per una grande e sfortunata artista, considerata un’icona in Francia e in Egitto. Appunto. E in Italia? Dischi venduti e una disperata love story con Luigi Tenco. Proprio il grande cantante morto suicida può idealmente guidare l’elenco dei personaggi realmente legati alla storia d’Italia (in tutti i suoi campi) cui Mediaset e Rai dovrebbero dedicare le loro produzioni. E lanciamo l’appello dopo gli elogi da noi fatti a Mediaset per il bellissimo film tv “Attacco allo stato” e alla Rai per la buona trasposizione de “La provinciale” di Moravia. Di “Dalida”, mini-serie di Canale 5 trasmessa il 21 e il 22 maggio, non ci ha inoltre convinto la sceneggiatura, e questa volta Sabrina Ferilli ci è sembrata poco a suo agio nel ruolo principale. Il pubblico ha gradito abbastanza, considerando la media di 5 milioni di spettatori per le due parti. La prima ha però ceduto di un soffio nei confronti della fiction di Raiuno (“La moglie cinese”), e la seconda ha staccato di solo due punti di share l’ennesimo passaggio di Pretty Woman (23% contro il 21%). Mentre Sabrina Ferilli si calava nel ruolo di Dalida per la tv, Penelope Cruz otteneva al Festival di Cannes grandi riconoscimenti per l’interpretazione di Volver di Pedro Almodovar. Per noi i due “fotogrammi” rappresentano un piccolo ma significativo sguardo sulla differenza tra come si intende il cinema in Spagna e il “modello” italiano. Si obietterà che tra le due intercorrono quasi dieci anni di differenza, ma il punto è che all’età della bella attrice spagnola la Ferilli aveva già deciso che la sua carriera sarebbe rimasta confinata tra le quattro mura italiane. Lo stesso dicasi per Maria Grazia Cucinotta, ancora più vicina alla Cruz come età. Valeria Golino oggi si apprezza nei film intimisti italiani, Laura Morante, grande con Moretti e Muccino, si palesa in qualche opera di nicchia francese o spagnola (troppo di nicchia…), mentre per Monica Bellucci attendiamo se non la Palma d’oro di Cannes almeno una presenza nei pronostici per i Festival di Venezia o Berlino. Cosa possono fare le nostre promettenti attrici (Laura Chiatti, nella foto, Olivia Magnani, Violante Placido, e poche altre) per un’inversione di marcia? Lavorare in televisione con parsimonia e solo se strettamente necessario!

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