Da un momento all’altro gli uffici giudiziari italiani rischiano di collassare a causa di circa 9 milioni di processi pendenti e di 2 milioni e mezzo di reati denunciati. È questa la fotografia scattata dall’indagine dell ’Istituto di ricerca sui sistemi giudiziari del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Bologna svolto per comprendere la situazione delle amministrazioni giudiziarie italiane ed europee, nell’utilizzo delle nuove tecnologie . Giuseppe Di Federico, direttore dell’Irsig, attesta: “ Dal punto di vista tecnologico il ministero della Giustizia ha fatto passi in avanti nella realizzazione delle infrastrutture di base, grazie soprattutto ai cospicui e crescenti fondi investiti durante gli anni ’90 . Tuttavia, se si guarda alle tecnologie di supporto al lavoro di cancellieri e magistrati, per non parlare dell’ e-justice , cioè dell’utilizzo delle reti informatiche per scambiare dati e documenti giudiziari, i risultati sono assai poco soddisfacent i” Mentre le ricerche evidenziano in maniera chiara i problemi della giustizia italiana dal punto di vista amministrativo e organizzativo, l’ Europa fa la parte del leone e vara un portale di giustizia elettronica. La risposta ad una sempre più crescente domanda di giustizia a livello europeo ha così spinto la Commissione Europea a varare il portale internet E-giustizia . Entro il 2013, sarà così possibile avviare direttamente online pratiche inerenti a controversie minori.
Giustizia italiana senza la rete

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