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Gli hacker finiscono sulla mappa

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Un po’ videogame, un po’ Google Maps: questa la veste di Norse, piattaforma web che mappa in tempo reale le azioni dei criminali informatici in tutto il mondo, aggiornando il lungo elenco di intrusioni, furti d’identità, elusione dei sistemi di sicurezza web, permettendo alle autorità di tener conto (e traccia) dei movimeni degli hacker. Così si vedono accendersi puntini rossi un po’ ovunque , ma soprattutto nelle grandi aree metropolitane e negli snodi cardine della geopolitica globale, dagli Usa alla Cina, passando pr il Medio Oriente e il Nord Africa. La mappatura delle azioni pirata è utile anche a (ri)definire i rapporti tra le potenze mondiali, attraverso le attività digitali che spesso, sotto la maschera degli hacker, nascondono lotte cibernetiche gestite e orientate da governi e servizi segreti.  Nel sito, oltre a vedere le nazioni da cui provengono gli attacchi e quelle a cui sono diretti, è possibile scoprire anche i mandanti, un’informazione chiave per capire intenzioni ed effetti delle azioni. Il servizio è talmente preciso da poter fornire l’indirizzo Ip del computer da cui è partito (ammesso che non sia schermato e iperprotetto). Norse è molto utile agli esperti di sicurezza informatica, che vagliando il diffondersi di bug, falle e il ripetersi degli attacchi possono prevedere (e magari prevenire) le emergenze, adattando gli hardware e perfezionando i software per resistere alle incursioni nemiche.  Certo, svelare i reali mandanti di certi attacchi non è cosa semplice : difficilmente i malware sguazzano online con l’etichetta ‘Made in Usa’ o ‘Mi manda il governo cinese’. Ma farsi un’idea di come si muovono i virus in rete, dove colpiscono, chi e perché, può servire a rendere il web un po’ più sicuro. E meno oscuro.

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