Mercoledì 14 novembre è stata una giornata torrida in tutto il Vecchio Continente. Milioni di persone si sono riversate in strada nei Paesi più colpiti dalla crisi economica, per protestare contro le politiche restrittive dei rispettivi governi: “Gli scioperi anti-austerity scuotono l’Europa”, ha titolato il Chicago Tribune, raccontando gli avvenimenti dall’altra parte dell’Oceano. Secondo The Washington Post, “il vento di rivolta attraversa l’Europa”, mentre The New York Times ha fatto notare come “i lavoratori dei diversi Stati hanno sincronizzato la protesta”. Cnn, nei suoi servizi, parla di “rabbia per l’austerità” che ha portato a “scontri durante gli scioperi”. Controcorrente The Wall Street Journal, secondo cui “le grandi dimostrazioni in Europa hanno avuto un piccolo effetto”. L’opinione pubblica fa rumore, ma i governi proseguono senza badere troppo a quanto accade nelle piazze. “Migliaia di persone urlano contro i tagli nella zona euro”, ha titolato El Mundo, mentre El Pais racconta della “marcia di categorie e di singoli cittadini”, che per Le Nouvel Observateur sono “una marea umana”. Le Point ricorda “i feriti in Spagna, Italia e Portogallo”, in seguito ai duri scontri con le forze dell’ordine. La crisi picchia duro, in tutti i sensi.
Gli scioperi anti-austerity scuotono l’Europa (Chicago Tribune)

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