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Gli smartphone si contano in miliardi

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Numeri da capogiro, quelli del mercato dei cellulari intelligenti: nel 2013 ne sono stati vendute più di un miliardo di unità , permettendo al settore di raggiungere un traguardo storico. Il fenomeno smartphone è davvero globale, con grandi marchi a fare la voce grossa (Samsung e Apple su tutti) e realtà emergenti (soprattutto in Asia) che puntano agli utenti locali per diventare grandi. I dati di Idc (International data corporation) dimostrano il peso degli smartphone sull’economia globale e la loro diffusione quanto mai capillare : tra il 2012 e il 2013 le consegne sono state 1,0042 miliardi, in crescita del 38,4% su base annua. I cellulari di ultima generazione valgono il 55% dell’intero mercato dei dispositivi mobili, con buona pace dei tablet e dei telefonini classici (a fine 2012 la quota era del 41,7%).  A dominare il settore è Samsung , che nel solo quarto trimestre del 2013 ha venduto 112 milioni di dispositivi mobili, ovvero il 22,9% del totale. La casa sudcoreana ha però perso l’1,4% del mercato rispetto al 2012, a vantaggio di Apple , salita all’8,4%. Tra i due colossi in auge, la nobile decaduta Nokia , con il 13,8% del market share (in calo rispetto al 19,3% di un anno fa).  I nomi storici dell’hi-tech mondiale devono guardarsi dalla costante ascesa delle compagnie asiatiche come Lenovo, Huawei e Xiaomi , che scommettono sul potenziale di Cina e India, mercati vasti e in parte inesplorati, in cui si muovono agilmente, essendo loro stesse espressioni del nuovo capitalismo cinese. Economie in fermento e con un potere d’acquisto crescente, in cui lo smartphone (meglio se local, a prezzi medio-bassi e adatto alle norme governative sulla navigazione web) è simbolo dell’ascesa sociale.

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