Conclusasi l’asta per l’assegnazione delle frequenze wi-fi libere dal segnale televisivo nel Stati Uniti, che ha visto prevalere le offerte di Verizon e At&t, Google si è appellato alla Federal Communications Commission, agenzia federale Usa per le tlc, per sfruttare le frequenze libere. Il motore di ricerca di Montain View ha anche suggerito l’utilizzo delle frequenze ad alta velocità attraverso le connessioni di telecomunicazioni mobili per evitare interferenze sia alle televisioni sia ai microfoni wireless. Google, insieme ad altre compagnie (che formano l’Alleanza degli spazi bianchi) come Intel, Microsoft, Royal Philips Electronics e Dell, punta a convincere il governo Usa a collaborare al progetto di apertura degli spazi etere a tutti, non solo a quelle che si sono aggiudicate finora le aste miliardarie della Fcc. “La società crede fermamente nella possibilità che l’uso di queste frequenze possa portare l’accesso a internet per molti americani”, ha commentato in una Richard Whitt, legale di Google. Aprire gli spazi a tutti, inoltre, “permetterebbe la salutare competizione con gli attuali gestori di servizi”, ha detto Whitt, oltre che ad ampliare lo spettro delle frequenze impiegate ora solo nella misure del 5%. Il piano, come prevedibile, non ha incontrato il favore delle emittenti televisive, contrarie all’operazione temendo interferenze con la programmazione.
Google all’attacco delle frequenze Usa

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