Stop giudiziario per Google Books. Il tribunale federale di New York ha respinto l’accordo tra BigG, autori ed editori, che avrebbe permesso alla compagnia di Mountain View di fondare la più importante biblioteca digitale del globo, mettendo a disposizione dei lettori internet milioni di libri. La sentenza ha riconosciuto nell’intesa una minaccia per il rispetto dei diritti d’autore sulle opere. “ Mentre la digitalizzazione dei libri e la creazione di una biblioteca digitale sarebbe un’iniziativa a vantaggio di molti, l’accordo in questione andrebbe troppo oltre ”, dice la motivazione con cui il giudice statunitense ha imposto alla società californiana di fermare il progetto. Tuttavia, il tribunale si è detto disposto a valutare una versione rivista e migliorata dell’accordo. Secondo il giudice sarebbe bene permettere ai titolari di copyright di decidere se partecipare o meno all’accordo fra Google e gli editori. Google ha immediatamente esternato la propria delusione : “ Come molti altri riteniamo l’accordo avesse il potenziale di offrire l’accesso a milioni di libri che sono difficili da trovare negli Stati Uniti oggi”. L’intesa, risalente al 2008, aveva un valore di 125 milioni di dollari e prevedeva l’istituzione di un registro in cui autori ed editori potevano iscrivere i propri lavori per essere pagati ogni volta che il testo veniva visionato online. I guadagni sarebbero stati divisi in parti quasi uguali tra i tre attori. GBooks, da anni impantanato i cause legali sul diritto d’autore e sul rischio di monopolio culturale, dovrà aspettare. Ancora.
Google Books, altolà dei tribunali Usa

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