La sfida digitale di Google riparte dall’Italia , con il colosso internet pronto a investire nel nostro Paese, purché migliorino le infrastrutture. Lo ha detto il presidente esecutivo della società californiana, Eric Schmidt, intervenuto al Google Big Tent di Roma. “ Google investirà in Italia per sostenere le eccellenze del Paese – ha dichiarato Schmidt – . Ma il governo dovrà garantire la banda larga veloce ovunque, nulla si può fare senza questo” . Il made in Italy attira l’alta tecnologia digitale di BigG, che però per incrementare la sua presenza nel Belpaese chiede garanzie. Serve consolidare e ampliare la presenza del web veloce sul territorio , modificare leggi che ingessano il mercato e puntare sull’alfabetizzazione digitale. Secondo il Politecnico di Milano, il digital divide costa 1 miliardo di euro al mese. Dal canto suo, la compagnia di Mountain View si fa alfiere del capitalismo americano, predicando il libero mercato: “Molti pensano che sia il governo a creare posti di lavoro, ma non è così. Il settore privato dà lavoro, il governo deve concentrarsi su scuola e formazione” . Al tempo stesso, il motore di ricerca chiede maggior fiducia sulle risorse giovani : “ In un Paese con il 40% di disoccupazione giovanile – ha spiegato Schmidt – , trovare soluzioni alla portata del tessuto imprenditoriale che aiutino a far crescere il fatturato delle imprese, il Pil del Paese e allo stesso tempo utilizzino il talento dei giovani, sembra imprescindibile” . Google è pronta a concentrare i propri sforzi su tre indirizzi : svelare le eccellenze italiane, diffondere cultura e competenze digitali tra gli imprenditori, valorizzare i giovani come riferimento della transizione informatica nel nostro Paese. La palla passa ora alle istituzioni.
Google crede nel made in Italy

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