Google ha raggiunto un accordo con The Authors Guild e la Association of American Publishers (AAP). L’intesa, che arriva dopo due anni di negoziazioni, permetterà al motore di ricerca numero uno al mondo di rendere accessibili online milioni di libri americani, insieme ad altri testi protetti da copyright e appartenenti a raccolte di alcune tra le principali biblioteche americane che aderiscono a Google Ricerca Libri. Per poter offrire questo servizio ai suoi internauti, il colosso di Mountain View deve sborsare 125 milioni di dollari. L’accordo, che deve ancora essere approvato dalla U.S. District Court per il Southern District of New York, permetterebbe a Google anche di arginare la class action intentata contro di lui da The Authors Guild il 20 settembre 2005 e una causa avviata separatamente da cinque grandi editori in rappresentanza di AAP il 19 ottobre dello stesso anno. Gli editori in questione sono: McGraw-Hill Companies, Pearson Education, Penguin Group, entrambe parte di Pearson, John Wiley & Sons e Simon & Schuster, parte di CBS corporation. Queste cause contestavano alla compagnia di Mountain View di non richiedere il permesso dei detentori dei diritti di autore delle opere rese disponibili attraverso il servizio Google Ricerca Libri, ma ora il nuovo accordo interviene su questo aspetto. Grazie a questa intesa Google Book Search diventerà uno strumento sempre più efficace. I titolari dei diritti d’autore avranno a disposizione dei mezzi specifici per controllare le modalità di accesso in rete alla loro proprietà e riceveranno adeguati compensi. Il progetto di Google ha il merito di consentire l’accesso a libri che non sono più stampati. Il Book Rights Registry no-profit registrerà i nominativi dei titolari dei diritti, raccogliendo e gestendo informazioni accurate sugli stessi e consentendo loro di richiedere l’inclusione o l’esclusione dal progetto. I 125 milioni di dollari sborsati dal motore di ricerca andranno proprio a coprire le spese per la creazione del Book Rights Registry , per la risoluzione delle vertenze esistenti e la copertura delle spese legali.
Google fa pace con il mondo dell’editoria

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