Nel 2012 Google Italia ha pagato all’erario solo 1,8 milioni di euro, come nel 2011. Le strategie fiscali del colosso di Mountain View sono nel mirino di molti Paesi europei. Immediata la replica, affidata a un portavoce: “ Google rispetta le normative fiscali in Italia e in tutti i paesi in cui opera. La realtà dei fatti è che la maggior parte dei governi usa gli incentivi fiscali per attrarre investimenti stranieri e questo crea posti di lavoro e crescita economica e, naturalmente, le aziende rispondono a questi incentivi. E’ una delle ragioni per cui Google ha stabilito la propria sede europea in Irlanda, unitamente alla possibilità di assumere personale qualificato. Se ai politici non piacciono queste leggi, loro hanno il potere di cambiarle. La nostra corporate tax rate complessiva nel 2012 è stata del 20% circa“. Il fatturato di Google Italy, che nel 2012 ha realizzato 52 milioni di ricavi e un utile di 2,5 milioni , è rappresentato quasi esclusivamente da servizi prestati alla filiale irlandese Google Ireland, vera macchina da soldi che incassa i ricavi pubblicitari del colosso. Attraverso una attenta pianificazione fiscale, Google è infatti riuscita già in passato a limitare al minimo il pagamento delle tasse, suscitando le ire di Paesi come Gran Bretagna, Francia e Italia, nelle cui casse ha versato importi irrisori.
Google Italia e il Fisco, i conti non tornano

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