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Google Street View sotto la lente dei garanti della Privacy

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Curiosare in anticipo nell’hotel delle vacanze, girare attorno a un monumento per ammirarne i dettagli, controllare il ristorante prima di prenotare, vedere dove andranno i bambini in gita: per farlo basta cliccare sul link Street View di Google Maps. Il nuovo sistema di ripresa delle città della società di Mountain View è già diffuso negli Stati Uniti, in Australia, Giappone, Francia, Spagna e da poco anche in Italia, con gli inevitabili dubbi  in materia di tutela della privacy. Proprio per tenere sotto controllo questo problema, Google si è impegnata a collaborare con le Autorità di protezione dei dati personali per  applicare precise garanzie. La mappatura delle città, da noi sono disponibili Milano, Firenze, Roma e l’area del lago di Como , è affidata a foto panoramiche scattate a livello della strada da apposite auto Street View, munite di fotocamere e in grado di immortalare immagini in movimento. ” Tutte le foto – spiega Marco Pancini, responsabile relazioni istituzionali di Google Italia – vengono scattate in luoghi pubblici e sono del tutto identiche a quelle che qualunque persona potrebbe scattare camminando per le strade di una città “. Google, sottolinea ancora Pancini, “é attivamente impegnata a rispettare la legislazione vigente in ciascun paese in cui rende disponibile Street View “. Prima di tutto la garanzia per la privacy dei cittadini: ” la tecnologia di offuscamento dei volti e delle targhe delle vetture, ma anche una procedura molto semplice affinché gli utenti possano richiedere la rimozione delle immagini che ritengono lesive della propria privacy o comunque inappropriate, anche nel caso di immagini già offuscate “, rispondono a questa esigenza, ha spiegato Pancini. Il sistema, infatti, non è infallibile: soprattutto di profilo e per chi la conosce, una persona spesso resta comunque identificabile. Di qui l’impegno, sottolineato oggi dal Garante italiano Francesco Pizzetti, a verificare che le garanzie vengano applicate e la richiesta di rendere ancora più riconoscibile il sistema di ripresa (anche se le auto di Google sono state già paparazzate in diverse località). Se l’ Agencia espanola de proteccion de datos si è detta ” soddisfatta ” dell’impegno di Google nel mascherare le targhe degli autoveicoli, in Francia la Commission Nationale de l’Informatique et des Libertes ha accolto ” favorevolmente l’insieme degli impegni volti a garantire una migliore considerazione per la privacy “, ma ha anche chiesto a Google che “gli utenti vengano chiaramente informati dei propri diritti”. Di recente ha battuto un colpo anche il Garante inglese , l’Information Commissioner’s Office, che si è detto ” soddisfatto dell’impegno di Google nell’adottare adeguate misure a tutela della privacy e della sicurezza dei cittadini, tra cui l’offuscamento delle targhe degli autoveicoli e i volti delle persone ritratte “. L’Ico ha anche riconosciuto che l’intento di Google è quello di “r accogliere immagini delle strade e non dei singoli individui ” e che, trattandosi di immagini statiche, sono esclusi i rischi di geolocalizzazione (cioé l’uso delle immagini per controllare gli spostamenti delle persone).

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