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Governo di nuovo alla carica per salvare Rete 4

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Il governo ripresenterà il cosiddetto emendamento ‘salva Rete 4′ sulla base di una nuova formulazione. Lo ha annunciato in aula a Montecitorio il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Elio Vito. Le modifiche previste verranno incontro ad alcune osservazioni su aspetti tecnici del provvedimento venute dall’opposizione e, in particolare, dal Pd. In tal senso si è espresso il sottosegretario allo Sviluppo economico con delega alle comunicazioni, Paolo Romani.  In mattinata era ripreso l’esame in aula della Camera del decreto legge sull’attuazione degli obblighi comunitari, con l’ opposizione impegnata nell’ostruzionismo per protesta contro l’emendamento cosiddetto ‘salva Rete 4′ . Pd e Idv hanno deciso di lasciare l’aula, senza riuscire però a far mancare il numero legale nelle votazioni, mentre l’Udc, anche se contraria, è rimasta nei banchi parlamentari. “Invitiamo l’opposizione a essere più matura ”, ha detto il vicepresidente vicario dei deputati del Pdl, Italo Bocchino , che ha aggiunto: “Agli aventiniani dico che il conflitto di interessi di Berlusconi è stato risolto dall’elettorato. Non vorremmo avere i banchi vuoti di una opposizione che persevera in una demagogia che non interessa a nessuno”. Sul fronte opposto Giovanna Melandri , ministro ombra delle Comunicazioni, ha ribadito: se necessario “faremo ostruzionismo anche in Senato ”, se, come sostiene il governo, “non si tratta di una norma su Europa7-Rete4, la si poteva tranquillamente inserire nella legge naturale, la Comunitaria. Saremmo contrari anche in quel caso, ma non vediamo l’urgenza di inserire la norma nel decreto”. Per Italia dei valori il capogruppo a Montecitorio, Massimo Donadi, ha annunciato: “Abbiamo chiesto un incontro al Presidente della Repubblica , visto che è in gioco un principio su cui lui stesso più volte ha richiamato l’attenzione. Siamo all’emergenza democratica, noi faremo tutto l’ostruzionismo che la legge e le regole parlamentari ci consentono” “Noi riteniamo sorprendente che si sia deciso di utilizzare uno strumento come l’emendamento al decreto salva infrazioni’ , in tempi strettissimi di approvazione, per affrontare una materia molto delicata come quelle delle frequenze televisive”. Lo afferma il coordinatore della Comunicazione del Pd, Paolo Gentiloni , in merito a quanto all’ammissione ieri in Aula alla Camera dell’emendamento del governo al decreto per l’attuazione di obblighi comunitari.  Per Gentiloni, che interviene sulla questione dal sito partitodemocratico.it, “è inaccettabile che una tema di questo genere, che richiede un confronto parlamentare, venga invece infilato così all’improvviso “.  Quanto alla riforma della governance Rai, Gentiloni ribadisce: “Bene il dialogo con grande chiarezza, come ha più volte detto Walter Veltroni, un dialogo mirato a nuove regole che consentano maggiore autonomia della Rai dai partiti e la presenza di un amministratore unico”. Il Pd, ricorda l’ex ministro delle Comunicazioni, “ha fatto una proposta semplice, che è quella di cambiare insieme, se possibile, le regole della legge Gasparri”, ma almeno finora la maggioranza non ha raccolto questa richiesta. E Gentiloni avverte: “Non ha senso che esista un tavolo se non per il dialogo, e di certo non per dividersi le spoglie della Rai”. Il decreto del Governo “salva infrazioni comunitarie”, e che comprende anche la questione frequenze, è sbagliato così come è stato predisposto , rappresenta “solo una risposta burocratica”. Lo ha detto Fulvio Fammoni, segretario confederale Cgil , a margine del convegno organizzato dalla confederazione sindacale sui bilanci della Rai. Fammoni ha ricordato che c’è un obbligo di risposta alla messa in mora della Ue e riguarda il fatto che l’attuale legislazione italiana “impedisce ad operatori che non fossero già presenti di poter essere sul mercato, costituendo così un’alterazione della concorrenza, così come non recepisce la concessione di frequenze televisive che risultano non utilizzate”. Secondo l’esponente della Cgil il decreto predisposto dal Governo “punta unicamente a mantenere l’attuale situazione. Non risolve il pregresso, cerca di guardare al futuro ma non dà risposta alle legittime istanze di Europa 7. Fermo restando che nessuno vuole impedire ad alcuno di trasmettere, occorre invece dare risposte a tutti”. L’Udc si è detta contraria alla posizione del Governo e intenzionata a fare opposizione : “il ricorso all’ostruzionismo e all’abbandono dell’aula è un metodo che si può usare solo in condizioni del tutto straordinarie e eccezionali, altrimenti si finisce per svilire il ruolo del Parlamento. Pur non condividendo e votando contro siamo presenti in aula e ci resteremo”

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