Sostenere il cinema attraverso nuove misure contenute nella Finanziaria. E’ quanto si propone di fare il Governo, come ha annunciato il ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni. “Il governo – ha detto il ministro – ha scelto lo strumento della Finanziaria che dà certezza di efficacia e velocità al processo decisionale, anche a scapito della completezza del disegno di riforma”. E’ previsto un credito di imposta per la filiera cinematografica , “cioé meccanismi di detrazione fiscale – ha spiegato il ministro – per chi investa nel cinema italiano utilizzando strumenti produttivi, attrezzature e location in Italia”. La Finanziaria punta anche a una maggior produzione italiana. L’articolo 40 della Finanziaria aggiorna la Legge 22-98, “obbligando a destinare alla produzione audiovisiva italiana ed europea non solo i broadcaster analogici – ha detto Gentiloni – ma anche la pay-tv, satellitare e digitale in generale, e in via sperimentale anche le aziende di tlc per le quote di fatturato legate al traffico audiovisivo in Iptv e Dvbh, che sono mercati ancora emergenti”. La Finanziaria, ha ricordato il ministro, “prevede anche un utilizzo meglio mirato di queste quote di riserva, cioé una sorta di sottoquote da destinare in particolare alle opere cinematografiche di espressione italiana. Stabilisce infine che nella programmazione tv le opere italiane ed europee debbano avere un certo spazio , in linea con la nuova direttiva Tv senza frontiere”. Gentiloni si augura che “le diverse aree politico-parlamentari comprendano che si tratta di misure di importanza strategica per il benessere della produzione audiovisiva italiana ed europea”. Il ministro ha auspicato che “la Rai, come è giusto, svolga un ruolo importante e assuma iniziative di valorizzazione del nostro cinema, a partire dalla riproposizione di appuntamenti settimanali fissi con i film in prima serata”. Non è entusiasta delle misure proposte Sky. ” Crediamo fermamente nel mercato, non crediamo che i problemi del cinema si risolvano con i finanziamenti pubblici o imponendo quote ” afferma il direttore Comunicazione di Sky Italia Tullio Camiglieri in occasione della conferenza stampa romana della tv satellitare sui progetti di produzione di fiction. ” Occorre sviluppare politiche di tax shelter e dare ai produttori la possibilità di accedere al credito bancario, nonché adottare misure di defiscalizzazione del costo del lavoro – ha detto Camiglieri -. Ma non accettiamo la voglia di imporre quote di produzione. Sarebbe come imporre a una fabbrica di camicie di investire in bottoni. Senza i bottoni le camicie non si fanno, ma non occorre imporre quote superate”. Poco d’accordo anche su un impegno della pay tv nella produzione di cinema per la sala: “Noi non vogliamo produrre cinema perché questo non è il nostro mestiere, acquistiamo invece cinema dai produttori indipendenti e lo facciamo in modo trasparente grazie all’accordo con Anica e Api che prevede la trasmissione di tutti i film italiani che abbiamo totalizzato più di ventimila spettatori: nel 2006 abbiamo trasmesso 1.000 film italiani”.
Governo pronto a sostenere il cinema

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