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I Centoautori scrivono a Bondi dopo averne chiesto le dimissioni

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In risposta alle dichiarazioni riportate dal ‘Corriere della sera Magazine’ del 17 luglio, i Centoautori scrivono al ministro per i Beni e Attività Culturali Sandro Bondi, spiegando le ragioni “politiche” della richiesta di dimissioni avanzata dal regista Paolo Virzì . “Lei che è un politico sa bene come a volte si possano esprimere posizioni personali. Ci sono invece altre volte in cui queste posizioni sono condivise da una consistente maggioranza. Nel caso specifico, le sue dimissioni richieste da Paolo Virzì avevano un sostegno unanime tra gli autori di cinema . Ed erano state richieste nella consapevolezza che l’ abolizione della norma sul tax credit fosse un segnale profondamente negativo nei confronti del cinema italiano , da parte del Governo di cui Lei fa parte come Ministro per i Beni e le Attività Culturali. La lettera prosegue: “Una presa di posizione ‘politica’ che, forse, ha contribuito a far sì che la norma in questione venisse poi reintrodotta. Le esprimiamo comunque la nostra soddisfazione per il reintegro dell’importante provvedimento , per noi solo il primo passo verso una nuova legge di sistema e una necessaria nuova visione del cinema italiano da parte della politica. E’ in questa direzione che ci auguriamo una proficua e reciproca collaborazione”.

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