La crisi dei quotidiani americani ha un nome preciso: emorragia pubblicitaria. Nel corso del 2011, gli investimenti pubblicitari sulle testate statunitensi (web e cartacee) hanno registrato un calo del 7,3%. I dati sono stati resi noti dalla Newspaper Association of America. Gli introiti del settore hanno raggiunto i 23,9 miliardi di dollari complessivi , perdendo per strada 1,9 miliardi rispetto al 2010. A questi guadagni vanno aggiunti i 10 miliardi di dollari raggiunti con le vendite, gli abbonamenti cartacei e online. L’industria dell’informazione quotidiana d’Oltreoceano vale così circa 34 miliardi di dollari, meno di quanto incassato nel 2011 da Google (37,9 miliardi di dollari). A preoccupare gli addetti ai lavori è soprattutto la crescita ridotta degli investimenti pubblicitari sui siti dei giornali, che in inverno sono aumentati del 3,1% su base annua. Un salto in avanti che non basta a colmare le perdite registrate dalle edizioni cartacee.
I giornali Usa piangono la pubblicità che fu

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