Fra poche ore, Facebook arriva in Borsa. Zuckerberg punta a una valutazione di 100 miliardi di dollari, ma c’è il rischio speculazione. Intanto scommette su cloud e adv. Wall Street è pronta a dare il benvenuto a Facebook. Ciascuna azione costerà tra i 34 e i 38 dollari: un prezzo decisamente alto, rimpolpato qualche giorno fa nella speranza di far salire la valutazione dell’azienda oltre i 100 miliardi di dollari. L’offerta pubblica d’acquisto di Facebook sarà un successo e i compratori faranno piazza pulita dei 412 milioni di titoli disponibili . Ma sull’operazione si allunga qualche ombra. L’organo di controllo della Borsa americana ha chiesto alla compagnia di rivedere la suddivisione delle azioni tenendo conto delle stock options che andranno ai dipendenti. Le banche e fondi, tra cui Goldman Sachs e Tiger Global, stanno invece cercando di sbarazzarsi subito dei titoli in loro possesso, incassando denaro fresco sull’onda dell’entusiasmo per l’evento. C’è quindi il rischio di una bolla speculativa a danno degli azionisti meno scaltri. Nel frattempo, il sito si prepara al grande salto lanciando un cloud per la condivisione tra amici di file fino a 250 Mb, e Highlight, servizio di status a pagamento per il marketing aziendale. Ma il fatto che ieri General Motors abbia cancellato tutti gli investimenti pubblicitari sul social network per manifesta inefficacia, suona come un campanello d’allarme. L’80% degli introiti di Facebook viene dalla pubblicità e perdere altri investitori della portata di GM sarebbe una disdetta. Se spot e annunci fanno acqua, Mark Zuckerberg affonda. Borsa o non Borsa.
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