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I miliardari dell’amianto vanno in prigione (Daily Telegraph)

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Quella di lunedì 13 febbraio è stata una giornata storica. A Torino si sono celebrate le fasi finali del processo Eternit, in cui per la prima volta sono state riconosciute le responsabilità dei vertici di un’azienda per i danni fatti alla salute del territorio e della popolazione.   I giornali stranieri hanno dato ampio spazio alla vicenda: “I miliardari dell’amianto vanno in prigione”, titolava il Daily Telegraph , riportando la condanna a sedici anni di carcere per Stephan Schmidheiny e Jean-Louis Marie Ghislain de Cartier, ex proprietario e azionista di maggioranza di Eternit. “Processo Eternit, verdetto senza sconti in Italia”, scriveva invece Le Figaro . Oltre seimila persone hanno denunciato la fabbrica che negli anni ‘70 e ‘80 ha inquinato l’area di Casale Monferrato con le polveri di amianto.   Quello della corte di Torino è “un verdetto storico”, come dice a giorni di distanza Euronews , imitato da El Universal che parla di “condanna storica”. Secondo The Guardian , quello appena conclusosi in Italia è “il più grande processo sulla sicurezza” nel mondo del lavoro e apre nuovi scenari per casi simili nel resto del mondo. A partire dalla Francia, dove, come riporta Les Echos , “le vittime dell’amianto sono impazienti” e chiedono giustizia.

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