La perdita di interesse da parte degli investitori nei social network è certificata da uno studio di Cb Insights ripreso da Businessweek e sembra far capire che i social tradizionali potrebbero non essere più il punto di forza dell’economia 2.0 con crescite a due cifre. Se nel terzo trimestre del 2011 , le compagnie legate ai social media e ai servizi orientati al consumatore, con Twitter in testa, si accaparravano il 21% del totale degli investimenti di capitali nella tecnologia, la fetta è scesa progressivamente, restando fino a metà del 2012 su un livello accettabile superiore al 6%, mentre in tre degli ultimi quattro trimestri non ha raggiunto il 2% . Alcune delle compagnie più quotate negli anni scorsi stanno già mostrando segni di sofferenza. Zynga ad esempio, divenuta famosa grazie ai primi giochi social, è rimasta forse vittima del proprio successo, con i ricavi erosi dalle altre società simili nate più tardi. Anche Groupon , dopo essere stata una delle compagnie cresciute di più negli ultimi anni tanto da rifiutare un’offerta di 6 miliardi di dollari per l’acquisizione da parte di Google, ora naviga in acque non più così tranquille. A stuzzicare la fantasia degli investitori ora sono altri tipi di business, conferma Anand Sanwal, fondatore di Cb Insights. ” Ora l’attenzione è catturata dalle compagnie che si occupano di maneggiare grandi quantità di dati e di cloud computing. I social sono stati unici nel loro genere, hanno concentrato l’attenzione come nient’altro prima, ma ora non interessano più ”.
I social network non piacciono più

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