Ibm ha ideato un server che si avvale del metodo di raffreddamento ad acqua che permetterà al colosso statunitense una riduzione dei costi energetici del 40%. Il supercomputer Power 575 sfrutta delle piastre di rame che vengono raffreddate ad acqua mantenendo bassa la temperatura dei 448 processori core. Questo sistema risulta molto efficace perché necessita dell’80% di moduli di raffreddamento in meno rispetto al metodo di raffreddamento ad aria. “Il sistema di raffreddamento ad acqua ci premette di aumentare le prestazioni, restando tuttavia all’interno della ‘curva’ energetica nel nostro ambiente. Il nuovo computer consentirà ai ricercatori Max Planck di affrontare problemi scientifici impegnativi più rapidamente di quanto non sia possibile sul sistema attuale, che è stato il supercomputer più veloce della Germania nel 2002” spiega Hermann Lederer, a capo del supporto applicativo presso il centro di calcolo RZG della Max Planck Gesellschaft, presso l’istituto Max Planck per la fisica del plasma di Garching.
Ibm risparmia 40% su costi di raffreddamento

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